DEAD RIDER: Chills On Glass
Nella seconda metà degli anni '90 una band di Chicago cercava, riuscendoci con successo, a destrutturare rock e blues dando vita ad un suono tanto oscuro quanto appassionante. La band in questione si …
THE AFGHAN WHIGS: Do To The Beast
Devo essere sincero, quando ho saputo che dopo le varie peripezie, più o meno riuscite seppur positive come The Twilight Singers e Gutter Twins, Greg Dulli aveva deciso di riprendersi l’identità che p…
PONTIAK: Innocence
Avevo lasciato i tre barbuti fratelli Jennings (basso), Van (chitarra e voce) e Lain Carney (batteria) nella loro fattoria in Virginia chiedendomi come stessero trascorrendo il tempo. Ebbene, ho scope…
THE FAT WHITE FAMILY: Champagne Holocaust
È possibile ascoltare un gruppo sgradevole, "politically incorrect", disordinato, anarchico, malato, sghembo - nell’accezione peggiore del termine - e rimanerne entusiasmati a tal punto da voler riscr…
THE EXCITEMENTS: Sometimes Too Much Ain’t Enough
Nel film The Commitments, diretto da Alan Parker, c’è una famosa frase con cui Jimmy Rabbitte, (il manager del gruppo che da il titolo al libro/film) cerca di convincere i musicisti da lui raccolti ne…
MARIAM THE BELIEVER: Blood Donation
Ammetto che non è facile perdonare una copertina così: la nostra eroina ritratta come Rick Wakeman al centro della terra (che Dio ce ne scampi e liberi!), in mezzo a degli orrendi prismi che sembrano …
History of POST-ROCK – Episode 3: Altre americhe e Kranky
Le scene negli Stati Uniti risultano da sempre fortemente localizzate, come il grunge è stato un affare di Seattle e dintorni, così il primo punk fu newyorkese e californiano, e mentre la no-wave è st…
POST-ROCK…e oltre. Il vero rock degli anni ’90
All’inizio degli anni ’90 si stava ormai esaurendo l’onda lunga dell’estetica punk, fino ad allora le regole base erano: dare poco peso alle capacità strumentali, i brani dovevano av…