Dopo sei anni torna l’italo-belga Melanie De Biasio
“Il Viaggio” è un disco ad ampio respiro dove la migrazione diventa la riscoperta delle proprie radici
Photo Cover: Maël G. Lagadec
Sei anni fa, le atmosfere malinconiche e rarefatte di un album intitolato Lilies aveva confermato Melanie De Biasio come una delle migliori e più ispirate interpreti contemporanee. Il dosaggio sapiente di pochi strumenti e la magia della sua voce avevano reso i suoi microcosmi perfetti sia musicalmente che liricamente. Non che l’italo-belga (madre belga e padre italiano) sia mai stata particolarmente prolifica, ma spesso e volentieri si è voluta prendere il suo tempo per catturare le proprie idee e trovare la giusta direzione sonora, a questo modus operandi si è aggiunta la pandemia che non ha certo accelerato le cose.
La scintilla per la gestazione di un nuovo lavoro è stato l’invito a partecipare a Europalia, festival culturale di arti audiovisive che organizza ogni due anni un programma artistico diversificato incentrato su un paese o su un tema. Il tema del 2021-22 è stato “TRAINS & TRACKS”, un approfondimento sull’impatto del treno sulla società. In particolare, alla De Biasio era stata richiesta un’installazione audio-video che rappresentasse la migrazione in treno degli italiani verso il Belgio e le sue miniere nel secondo dopoguerra. L’occasione per ripercorrere al contrario il viaggio intrapreso dai nonni paterni si è trasformata in una grande opportunità compositiva. La scelta dell’artista è caduta su due destinazioni: Lettomanoppello, un piccolo centro della provincia di Pescara da cui sono partiti molti dei minatori di Marcinelle, e Montereale Valcellina, in Friuli, il paese d’origine della famiglia De Biasio. Nel piccolo centro abruzzese la De Biasio ha voluto far parte del tessuto sociale e vitale fermandosi a parlare soprattutto con le persone anziane a cui ha chiesto di raccontare i ricordi sull’emigrazione degli italiani in Belgio.
Ed è proprio la voce antica di Cicco Peppe, uno degli anziani del paese, ad introdurre “Lay Your Ear To The Rail”, brano di apertura di questo album intitolato Il Viaggio, dove per la prima volta l’artista canta anche nella nostra lingua, un modo per rafforzare un legame ideale e affettivo con la sua terra di origine: “Sentivo che quello che dovevo esprimere in questo progetto doveva essere cantato in italiano, per avvicinarmi alle mie radici. La frase “Quando sulla pelle la pietra canta” per me riassume perfettamente questo viaggio. Ha risvegliato una morbidezza che non sperimentavo più da tanto tempo. Ormai erano cinque anni che non registravo, avevo quasi timore di aver disimparato”.
Il treno del viaggio di Melanie è una sorta di vecchio convoglio locale che scorre lento catturando ogni suono, immaginazione e sensazione che passa attraverso il vetro. L’italo-belga abbandona la forma canzone presentata in Lilies per dilatare i suoni e lavorare sulla sua voce, registrata nella piccola chiesa di S. Liberatore a Lettomanoppello, ai confini del parco nazionale della Maiella. La chitarra della De Biasio e il violoncello di Rubin Kodheli che aprono la struggente “Nonnarina” sono un’apertura ad una sorta di folk trasfigurato, che viene amplificato dai suoni onirici creati dal sodale Pascal N. Paulus per visualizzare “Il Vento” che scorre nelle vene. Il sussurrare punteggiato dal piano di “We Never Kneel To Pray”, gli echi lontani e suggestivi di “I’m Looking For”, l’acustica invocazione emozionale di “Mi Ricordo Di Te”, gli otto minuti di “Chiesa”, un percorso tanto spirituale quanto introspettivo, fino al gran finale della splendida “Now Is Narrow” e di “San Liberatore”.
Capitolo a parte merita il secondo disco, che con due lunghe tracce oniriche ed ambientali ci invita a dedicarci ad un flusso sonoro estremamente dilatato che, anche se non è facile in questi tempi inquieti e frenetici, richiede tempo e attenzione. L’italo-belga negli oltre 80 minuti de Il Viaggio si è reinventata di nuovo, allontanandosi dalla forma canzone classica, ma avvolgendo insieme jazz, folk e ambient in canzoni che coinvolgono e commuovono. Come dice la stessa Melanie De Biasio, siamo tutti dei nomadi in un viaggio solitario: “Spero che questo mio viaggio vi aiuti ad accompagnarvi nel vostro. Spero che vi porti altrove, in un luogo che non visitate spesso, ma che vi appartenga davvero”.
TRACKLIST
DISCO 1: “LAY YOUR EAR TO THE RAIL”
1. Lay Your Ear To The Rail 5:33
2. Nonnarina 4:36
3. Il Vento 3:28
4. We Never Kneel To Pray 4:58
5. I’m Looking For 3:20
6. Mi Ricordo Di Te 4:23
7. Chiesa 8:35
8. Now Is Narrow 4:53
9. San Liberatore 4:11
DISCO 2: “THE CHAOS AZURE”
1. The Chaos Azure 20:23
2. Alba 18:13