Gli Stearica tornano con un progetto coraggioso.
“Golem 202020” è la sonorizzazione di un classico del cinema espressionista tedesco.
“Light and darkness in the cinema play the same role as rhythm and cadence in music” (Paul Wegener)
L’attesa è terminata. Dopo lo splendido Fertile e una lunga traccia (della durata di 20 minuti e 20 secondi) incisa nel 2017 per festeggiare i 20 anni di attività della band, gli Stearica sono tornati a far sentire la propria voce con quello che possiamo considerare a tutti gli effetti come il loro terzo lavoro. Sin dalla formazione, il trio torinese si è dedicato ad una profonda ricerca sonora ed emotiva. Il loro slancio empatico li ha sempre portati più ad un contatto diretto con pubblico ed addetti al lavori tramite la dimensione live, che alla registrazione in studio. Con soli 2 album in più di 20 anni di attività, non si può certo accusare il trio di inflazionare il mercato discografico. Insomma, per chi non l’avesse ancora capito, Francesco Carlucci (chitarra, synths), Davide “Khompa” Compagnoni (batteria, percussioni) e Luca Paiardi (basso e synth), sono sempre andati controcorrente rispetto alle tendenze italiche che vedono (spesso) la necessità di proporre suoni che possano tranquillizzare e sedare gli ascoltatori ed i fruitori di musica. Sono pochi i gruppi nostrani che possono vantare collaborazioni del calibro di Damo Suzuki (Can), Colin Stetson, Scott McCloud (Girls Against Boys, New Wet Kojak), Dälek, Ryan Patterson (Coliseum), un album insieme al collettivo psichedelico Acid Mothers Temple & The Melting Paraiso UFO e la benedizione del magazine britannico The Wire, che ha inserito per ben due volte un loro brano nei volumi della collana “The Wire Tapper” (traguardo mai raggiunto da nessun altro artista italiano).
Golem 202020 è composto da 10 tracce tratte dalla sonorizzazione di “Der Golem, wie er in die Welt kam”, film muto diretto nel 1920 da Carl Boese e Paul Wegener e interpretato da Wegener stesso, ad oggi considerato un capolavoro del cinema espressionista tedesco. Il progetto di sonorizzare il film è nato nel 2011 da una proposta della direzione artistica del festival MiTo in collaborazione con il Traffic Free Festival, proposta che la band ha accettato con gran piacere visto che che da tempo i tre desideravano cimentarsi con il grande schermo. Quanto al titolo, “Der Golem” era stato scelto dalla direzione del Museo Nazionale Del Cinema, in occasione del restauro della pellicola operata della Cineteca di Bologna. Il ritmo incalzante e le scenografie visionarie del film si sposano perfettamente con la dinamicità della loro musica. In realtà non si tratta di un vero e proprio “nuovo” lavoro della band perché le dieci tracce, che coprono i cinque capitoli in cui è suddiviso il film, sono state registrate dal vivo nel 2014 durante una sessione in studio organizzata per immortalare l’opera, con ulteriori abbellimenti aggiunti nel 2019 pur mantenendo l’arrangiamento originale. Una lunga gestazione che è arrivata finalmente alla pubblicazione da parte della prestigiosa Monotreme Records (ma distribuito in Italia da Garrincha Sync, neonata sussidiaria che esplora il rapporto tra musica e cinema) in occasione del centenario del film.
I tre torinesi hanno visto il film e hanno composto le musiche riuscendo a costruire le ambientazioni sonore perfette per sottolineare lo sviluppo della pellicola ambientata nel ghetto ebraico della Praga medievale. Dall’incipit calmo ma carico di pathos in cui le stelle prevedono un imminente disastro (l’espulsione dal ghetto) per la comunità ebraica (“The Stars Reveal”), si passa allo straordinario crescendo (“How He Came Into The World”) che accompagna la creazione del Golem da parte del rabbino capo Loew, l’enorme creatura di argilla che dovrà difendere il suo popolo. Il maestoso e personale crocevia del trio tra post e math-rock, stoner e psichedelia esplode nella potenza epica di “The Great Spell” e “The Shem” che sottolineano prima la procedura che costringe lo spirito di Astaroth a proferire la parola magica che porterà la vita il Golem, poi l’inserimento della parola nel petto dell’essere magico che gli permette di prendere vita. Gli Stearica sono stati chirurgici nel collocare brevi pause per aumentare la tensione, e farla poi sciogliere fragorosa con potenti riff di chitarra e aperture melodiche. A chiudere il primo lato ci pensa la quiete dell’immaginifica “A Strange Servant” con il Golem che, come primo incarico, ricopre quello di semplice domestico a casa di Loew.
Le cose sono destinate a precipitare nel secondo lato, aperto dalle atmosfere intriganti di “The Rose Festival – Part 1”, brano che gronda spiritualità in un orizzonte sonoro che diventa sempre più scuro per poi confluire nella convulsa seconda parte dove il Golem arriva al cospetto dell’imperatore e salva la corte dal crollo del palazzo sostenendo il soffitto e facendo sì che, in segno di gratitudine, l’imperatore decida di perdonare gli ebrei permettendo loro di restare nel ghetto. Ma i festeggiamenti durano solo il tempo della solenne distesa di “Rejoyce Ye, Ye!”, perché il Golem, che non è più sotto il controllo del rabbino ma sotto quello di Astaroth ed è impazzito dalla passione dell’amore per la figlia del rabbino, dà fuoco alla torre dove è stato creato e rapisce la ragazza diventando allo stesso tempo ribellione e distruzione. Inizia una corsa disperata verso il nulla, la corsa del fuoco e del possesso. Il soprannaturale è indomabile, la passione è indomabile, e tutto questo viene sottolineato con la potenza di “In Flames”, dove i tre si inseguono tra lampi e fuochi d’artificio, ed il brano muore e rinasce dalle proprie ceneri più volte fino alla catarsi finale. Il viaggio in musica termina con il gran finale di “Der Golem”, una calma isola di suono visionario che, grazie anche alla voce di Nazzarena Galassi, sottolinea la purezza nello sguardo della bambina che, incapace di capire la differenza tra bene e male, si lancia senza alcuna paura tra le braccia del mostro rimuovendo l’amuleto e salvando tutto il villaggio.
Il viaggio negli abissi del Golem, nel sovrannaturale che non possiamo controllare, nella parte più scura e nascosta degli esseri umani, nella passione indomabile come le fiamme più alte è accompagnato perfettamente dalle chitarre affilate e dai synth atmosferici di Carlucci, dal drumming potente e fantasioso di Compagnoni e dal suono denso del basso di Paiardi in un’alternanza perfetta tra montagne di suono e pianure melodiche. Il film è una delle più misteriose trasformazioni del cinema cui gli Stearica hanno assistito non come muti testimoni, ma come creatori di un altro essere, non antropomorfo come il Golem, ma capace di interagire perfettamente con una pellicola che, con questa sonorizzazione, prende di nuovo vita dopo un secolo dalla sua uscita.
Un esperimento coraggioso che solo uno dei gruppi meno “normali” ad allineati poteva portare a compimento in maniera così compiuta: rendere appetibile e moderno un classico del cinema muto degli anni ’20 e annullare il tempo dando vita di nuovo al Golem dopo un secolo. La speranza è quella di poter ascoltare presto, magari dal vivo, la completa sonorizzazione del film. In definitiva riesco a trovare un unico difetto agli Stearica: hanno pubblicato troppi pochi dischi, e della loro musica, in Italia (e non solo), abbiamo un dannato bisogno.
“Ne siamo usciti trasformati perché abbiamo esplorato gli abissi dell’essere umano e le sollecitazioni più profonde, abbiamo vissuto la sacralità della vita e la forza derivante dall’essere comunità: la salvezza è un gioco di squadra, ora più che mai necessario ” (Francesco Carlucci)
TRACKLIST
1. The Stars Reveal an impending calamity – chapter 1 1:40
2. How He Came Into The World shaping his soul like clay – chapter 2 7:18
3. The Great Spell the invocation of Astaroth – chapter 2 3:54
4. The Shem Golem comes to life – chapter 2 2:57
5. A Strange Servant Golem’s first errand – chapter 3 2:46
6. The Rose Festival – Part 1 the sad scent of a different flower – chapter 3 4:48
7. The Rose Festival – Part 2 save me and I will pardon your people – chapter 3 3:20
8. Rejoice Ye, Ye! the sound of the shofar – chapter 4 4:44
9. In Flames the fire spell – chapter 5 3:44
10. Der Golem the angels’ theme – chapter 5 4:47