Un piccolo spazio per riscoprire grandi cose
I 2Hurt e quel miracolo del Paisley Underground italiano
In questi giorni dove non ci muoviamo da casa se non per le necessità imprescindibili e in cui si alternano preoccupazione e speranza per questo nemico silenzioso che sembra essere ovunque intorno a noi, abbiamo però una grande opportunità. Sono giorni difficili, e speriamo irripetibili, ma che proprio per questo in qualche modo non vanno sprecati. Abbiamo l’opportunità di poterci riprendere in parte quel tempo che spesso ci è stato negato dai ritmi nevrotici della nostra quotidianità. In particolare abbiamo anche la possibilità di riscoprire e riascoltare meraviglie che da tempo non accarezzano i nostri padiglioni auricolari. Non possiamo prevedere quanto durerà questa situazione, per quanto tempo saremo costretti ad agire prevalentemente all’interno delle mura domestiche. La speranza che questi giorni possano essere il meno possibile mi ha convinto a mettere gli episodi di questa nuova rubrica chiamata Music Room in una semplice doppia cifra. Giornalmente su queste pagine ci sarà un’artista, un gruppo, una canzone, un’emozione da riscoprire, per combattere la noia e la paura con la bellezza. Cerchiamo di agire in maniera consapevole, restiamo a casa.
#andràtuttobene #iorestoacasa
Oggi nel piccolo grande spazio di Music Room parliamo di nuovo di musica italiana, in barba a chi mi accusa di snobbarla. Il problema è che ci sarebbe molto da dire sulla musica prodotta nel nostro stivale, schiacciata tra i cosiddetti talent ed i vari fenomeni commerciali passando per certi presunti fenomeni “underground” che a guardare bene uscendo dal nostro piccolo mondo si rivelano di una pochezza disarmante (un nome su tutti: Vasco Brondi, ma ce ne sarebbero molti altri…).
Meglio rimandare questo scomodo discorso ad un’altra occasione. Ringraziando il cielo c’è chi nella nostra penisola sa fare ancora bella musica, come Fluxus e Stearica di cui abbiamo parlato proprio in questo spazio, l’inventiva di Vonneumann, Ask The White o Julie’s Haircut. Questo tanto per citare alcuni connazionali (i primi che mi sono venuti in mente) che hanno saputo trovare una strada estremamente ispirata.
I 2Hurt sono una band capitanata da Paolo “Spunk” Bertozzi, personaggio di grande importanza per la scena underground romana con i suoi indimenticati Fasten Belt, band di culto tra punk e psichedelia attivissima per un decennio tra il 1985 ed il 1995. Grazie all’incontro con la violinista Laura Senatore, Bertozzi si è saputo reinventare dopo un decennio di silenzio, creando una nuova entità che, pur mantenendo la psichedelia come mood di fondo, è andata ad esplorare la musica di frontiera, il folk, il Paisley Underground e l’americana tout court. Nel loro viaggio insieme nel corso degli anni i due hanno fatto salire sul loro polveroso veicolo che macinava chilometri di strade blu molti altri musicisti, fino ad arrivare alla line-up attuale che vede, insieme ai due, la chitarra acustica di Roberto Leone, la batteria di Marco Di Nicolantonio (anche lui presente nel nucleo storico dei Fasten Belt) e il basso di Andrea Samonà, che da poco ha preso il posto di Giancarlo Cherubini.
Come duo Bertozzi e Senatore pubblicano nel 2009 il primo album Words In Freedom. Il disco, uscito per l’etichetta Helikonia Factory, viene inserito tra i dieci migliori indipendenti del 2009 dalla rivista Il Mucchio. Un anno dopo è la volta dell’EP A Better Day, che vede l’ingresso di Marco Di Nicolantonio alla batteria, anche lui ex Fasten Belt. Il 2011 è un anno davvero importante: aprono per band di livello internazionale come Giant Sand, Dave Alvin Band, The New Christs e Howe Gelb e la formazione si completa con Giancarlo Cherubini al basso e Roberto Leone alla chitarra acustica. Dopo una intensa serie di concerti nel 2012 vede la luce il terzo lavoro Heaven Isn’t Gold recensito dalle riviste del settore come un intenso disco in bilico tra nostalgiche ballate e lisergiche escursioni psichedeliche.
Nel 2013 collaborano al disco solo di Van Christian (ex Naked Prey e Green on Red) Party Of One pubblicato dalla neonata personale etichetta indipendente dei 2Hurt Lostunes Records. Nello stesso anno esce lo splendido Mexico City Blues, sentito e strumentale omaggio ai viaggi On The Road di Jack Kerouac, con ospite in due brani Van Christian. Suggestioni psichedeliche e radici americane chitarre elettriche acide e dolci suoni di violino accompagnano la lettura di un classico della letteratura americana.
Il 2014 vede la pubblicazione del disco forse più maturo della band romana: On Bended Knee. Un album di grande rock italiano, anche se intriso di umori americani, uscito anche in una splendida edizione in vinile per i cultori (fortunatamente in ascesa) di questo tipo di supporto. Un lavoro non facile da assemblare, con il cuore e la mente rivolta a chi non c’è più (principalmente a Claudio Caleno, storico cantante dei Fasten Belt, scomparso nel gennaio del 2012), ma che proprio dalla sofferenza ha saputo graffiare, affascinare e sedurre. Un album tanto malinconico quanto frenetico suonato con passione, sangue e sudore, trainato da scosse elettriche come “Painful Memories”. Ma trova spazio anche una ballata desertica e psichedelica come “Love Kills”, dove il violino della Senatore lascia cadere con rara maestria una cascata di corde come pioggia battente, o un treno in corsa come quello di “Young Suicide”, dove la chitarra elettrica di Paolo Bertozzi e quella acustica di Roberto Leone si inseguono fermandosi di tanto intanto solo per il sublime gusto di aumentare il pathos del brano fino alla corsa ed alla stazione finale.
Nel 2015 la band pubblica Live Another Dope, un doppio album celebrativo registrato dal vivo in varie locations tra il 2009 ed il 2015. Il passo successivo in studio, Eat My Skin, esce nel 2017mostra una band ormai confidente della propria maturità, capace di sciorinare in scioltezza il loro sound: un treno in corsa dove ancora una volta sono gli intrecci del violino con gli strumenti classici del rock a creare il marchio di fabbrica che rende il sound dei 2Hurt perfettamente riconoscibile. Il disco è in perfetto equilibrio tra le scosse elettriche di “Dark Shadows Fall” e “Can’t Tell A Man” e ispirate ballate come la “Life Is Just A Game” dal sapore R.E.M. periodo Automatic For The People.
Dopo questo album, in un momento difficile della sua vita personale dopo la perdita della mamma, Bertozzi si è preso un momento di pausa dalla sua creatura, immergendosi nella scrittura del suo primo album solista. Fairies Sprinkle Magic Dust è un album uscito per la sua etichetta, la Lostunes Records, dove Paolo suona tutti gli strumenti dimostrando grande sensibilità di autore e grande capacità compositiva. Il disco, uscito sotto il nome di Spunk!, è un viaggio attraverso il dolore, il cielo e le stelle.
La band è appena tornata a far sentire la propria importante voce in un momento difficile per l’Italia e non solo. Il loro nuovo album sarebbe dovuto uscire oggi sia in formato fisico che digitale, ma per motivi indipendenti dalla loro volontà e legati all’emergenza Covid19, non può ancora essere pubblicato. La band ha deciso di fare un regalo importante condividendo il nuovo Vampire Wknd Interview in streaming su Spotify. Ascoltalo qui sotto. Ancora una volta i 2Hurt sono riusciti a tirar fuori un album di grande rock italiano, anche se profondamente intriso di umori americani. L’ennesimo disco suonato con passione, sangue e sudore da un gruppo di grande spessore e talento che non è conosciuto come sicuramente meriterebbe. Ma tutti noi, nel nostro piccolo, fare una cosa speciale: ascoltare e diffondere questa eccellenza italiana.