A sorpresa tornano on stage gli Unwound
Il riformato trio americano ha aperto la prevendita per una serie di concerti sul suolo americano all’inizio del 2023
A sorpresa, un paio di giorni fa, sulla pagina Facebook degli Unwound è stato postato un breve video in bianco e nero che mostra Justin Trosper, Sara Lund e Jared Warren suonare “Corpse Pose” (brano originariamente incluso in Repetition, il quinto album della band pubblicato nel 2001) in sala prove, il tutto corredato dalla scritta 1991-2091. Warren è il nuovo bassista della storica formazione hardcore americana, dopo la prematura scomparsa, quasi due anni fa, del membro fondatore Vern Rumsey deceduto a soli 47 anni in circostanze mai del tutto chiarite.
A dare maggiore concretezza all’inaspettato ritorno, ieri è apparsa (sempre sui canali social ufficiali) la locandina che annuncia otto concerti che si terranno sul suolo americano tra febbraio e marzo 2023. Chissà se non sia l’inizio di un nuovo eccitante percorso dopo 20 anni di silenzio. Gli Unwound sono stati dei veri e propri giganti dell’hardcore americano degli anni ’90. I riff granitici e le soluzioni ricche di spasmi e di lacerante elettricità li hanno resi tra le migliori band del genere e non solo. Justin Trosper, voce e chitarra, Vern Rumsey, basso, e Sarah Lund, batteria già con il primo vero album, Fake Train, avevano gettato le basi per una carriera sfolgorante, trovando la piena maturità con il successivo New Plastic Ideas (1994) che mostra un gruppo in grado di fare un ulteriore passo avanti per quanto riguarda l’aspetto compositivo mostrando un’incredibile capacità di scrittura che rimarrà ad un livello qualitativamente altissimo fino alla fine della loro parabola artistica. L’album si snoda tra grandi scariche nevrotiche e splendide soluzioni armoniche che non rinunciano alla potenza espressiva.
Qualche anno fa la Numero Group, etichetta specializzata in preziosi recuperi, ha raccolto tutti gli album (di complessa reperibilità e mai ristampati in un’epoca in cui viene ristampato praticamente ogni cosa) della band in quattro imperdibili cofanetti, integrando il tutto con un live inedito che ne racchiude l’incredibile energia on stage. A questo link trovate tutta la discografia della band disponibile per l’acquisto proprio sul sito dell’etichetta statunitense. Chissà se i riformati Unwound verranno anche nel vecchio continente e riprenderanno anche a comporre quegli album che ci hanno fatto innamorare ormai 30 anni fa.