Gli Oneida pubblicano il video di “Rotten”
Il brano, che vede al basso James McNew degli Yo La Tengo, è tratto da “Success”, il nuovo album in uscita il 19 agosto
Per festeggiare degnamente il 25° anno di vita della band, gli avant-rockers di Brooklyn Oneida riaffermano il loro primato con una canzone (e un album) che ritorna alle radici che hanno segnato la loro epoca senza alcuna nostalgia o compromesso. “Rotten” è una canzone che parla di come assaporare il fascino della decadenza. James McNew degli Yo La Tengo, membro occasionale degli Oneida, collabora alla canzone e al video.
A volte anche il viaggio più lungo finisce vicino al punto di partenza. Nel corso degli anni, gli Oneida si sono spinti sempre di più verso sonorità astratte e atmosferiche, registrando lunghe composizioni ossessionanti che non avrebbero potuto essere più diverse dagli inni pulsanti e martellanti del loro passato. Ma ora tornano con Success, il loro album più guitar-centrico e rock degli ultimi decenni. Si parte con “Beat Me to the Punch”, una canzone minimale come solo le migliori canzoni dei Ramones sanno essere, ridotte nel ritmo e nella melodia a un numero limitato di accordi di chitarra. È un piacere senza complicazioni fin dall’inizio, e se poi viene squarciata a metà da un assolo di chitarra corrosivo, beh, cosa vi aspettavate? Questi sono gli Oneida.
Gli Oneida hanno attraversato a lungo e con successo i confini della zona grigia tra il mondo punk/psych/rock di New York e il mondo dell’arte sperimentale, suonando in grintosi rock club e in elevate istituzioni culturali, tra cui il Guggenheim, il MoMA PS1, l’ICA di Londra, il MassMOCA e il Museo d’Arte di Knoxville. La band si è distinta per le lunghe performance di improvvisazione dal vivo, collaborando sul palco con Mike Watt, membri di Flaming Lips, Portishead, Boredoms, Yo La Tengo, Dead C, Godspeed You! Black Emperor e molti altri. I membri degli Oneida si destreggiano in un’ampia varietà di altri progetti musicali. Il batterista Kid Millions ha suonato con Spiritualized, Royal Trux e Boredoms e pubblica composizioni soliste a suo nome e come Man Forever. Shahin Motia ha fondato gli Ex Models, gruppo noise-punk, e attualmente suona nei Knyfe Hyts. Kid e Fat Bobby si esibiscono e pubblicano musica come People of the North, e Bobby ha una band chiamata New Pope.
“Siamo stati nei boschi per molto tempo, facendo cose molto impegnative, incasinate e psicotiche e condividendole con il mondo e aspettandoci che la gente stesse al passo”, ha detto Kid Millions. “Onestamente non abbiamo cercato di fare qualcosa di più diretto, ma è venuto fuori così”.
Per capire come gli Oneida siano arrivati fin qui, bisogna considerare la pandemia, che li ha prima abbattuti e poi li ha preparati per un gioioso e trionfale ritorno. La band aveva prenotato lo studio per registrare la prima di queste canzoni nel marzo 2020, ma con l’intensificarsi dell’isolamento ha cancellato quelle date e ha trascorso i 15 mesi successivi a dare le capocciate al muro per aver perso quell’opportunità. Sarebbe stata la pausa più lunga da quando Fat Bobby e Kid Millions avevano iniziato a suonare in una band al terzo anno di liceo. A quel punto i cinque membri degli Oneida si sono rintanati nelle loro varie sedi – Bobby a Boston, Kid Millions, Shahin Motia, Hanoi Jane e Barry London sparsi per New York – e hanno scritto del materiale. “Avevamo una grande e crescente collezione di canzoni”, ricorda Bobby. “Come tutti quelli che lavorano in modo produttivo e creativo, ti abitui al fatto che a volte il rubinetto è aperto. A volte il rubinetto è chiuso. Questa volta il rubinetto era aperto”.
Quando la pandemia si è attenuata, gli Oneida sono tornati insieme nel maggio del 2021, affittando uno studio a Rockaway Queens per poter suonare e registrare insieme per la prima volta dopo oltre un anno. Non c’erano canzoni né programmi. L’idea era solo quella di improvvisare insieme per due giorni e vedere cosa veniva fuori. Nessuno nella band sapeva se sarebbero stati ancora in grado di suonare insieme allo stesso modo, con la stessa intensità, dopo tanto tempo di separazione. Ma la magia era ancora lì. “È stata un’esperienza davvero potente per noi”, ha detto Bobby. “C’è stato qualcosa di molto produttivo nell’oscillare tra quell’esperienza libera e la nuova serie di canzoni che sono affinate e il più possibile minimali”.
Con quella sessione alle spalle, gli Oneida si sono riuniti nuovamente allo Spaceman Sound di Greenpoint Brooklyn nel settembre del 2021, lavorando con l’ingegnere Tom Tierney per catturare le nuove canzoni con questo scarno suono rock and roll che sembravano volere. “Volevamo suonare in modo molto, molto semplice, con i nostri idiomi e i nostri vocabolari”, ha detto Bobby. “Ma è stato divertente. È un disco di canzoni rock. Alcune hanno due accordi. Altre solo uno”.
Nessun gruppo è un’isola, quindi ovviamente ci sono delle influenze: il clangore indistinto dei Velvet Underground, l’euforia lancinante delle tastiere dei Clean, il lirismo paranoico dei Suicide, la vertigine di “Roadrunner” dei Modern Lovers, l’apertura temporale dei Can. Tuttavia, il fattore principale del sound degli Oneida sono gli Oneida, in particolare la volontà della band di andare dove la musica li porta, senza troppi calcoli o premeditazioni.
“Una cosa importante per me della nostra band è che crediamo davvero nel seguire l’impulso e l’istinto”, ha detto Bobby. “Questo non significa che non possiamo essere concettuali. Spesso abbiamo delle idee e le perseguiamo. Abbiamo solo molta fiducia nel processo di andare avanti con una certa cecità e di provare a rimanere aperti a qualsiasi caos ci diriga. Penso che sia divertente e fantastico che il risultato sia un gruppo di musica accessibile che suona come se si fosse a un concerto rock”.
Andare avanti è sempre stato importante per i membri degli Oneida, ma se continui ad andare avanti abbastanza a lungo, potrebbe portarti a casa. Al primo concerto degli Oneida dopo la pandemia, nel luglio 2021, la band ha suonato il suo classico di riferimento, “Sheets of Easter”, per poi lanciarsi in tutto il nuovo materiale. Il legame tra le nuove canzoni e quelle vecchie era palpabile, nei ritmi incalzanti, nelle esplosioni di tastiere, nel movimento motorizzato che può andare avanti all’infinito o fermarsi in un attimo. A volte il viaggio prende la forma di una O perfetta.
– Jen Kelly
Guarda qui sotto la copertina dell’album e leggi la tracklist.
01. Beat Me to the Punch
02. Opportunities
03. Low Tide
04. I Wanna Hold Your Electric Hand
05. Paralyzed
06. Rotten
07. Solid