Disco di esordio per i Terry Gross di Phil Manley
Il chitarrista dei Trans Am ha creato un nuovo trio con cui intraprendere un viaggio cosmico
Negli anni ’90 i Trans Am, band di North Bethesda, nel Maryland, hanno cercato di unire la riscoperta del motorik tedesco con un amore sconfinato per il techno pop. Phil Manley (chitarra e tastiere), Sebastian Thompson (batteria) e Nathan Means (basso e tastiere), hanno saputo portare l’amore per i Kraftwerk, e per il krautrock in generale, in un diverso microcosmo dove la fisicità (sconosciuta in altri ambiti post-rock) aveva un’importanza non più marginale, e dove i riff di chitarra si incontravano/scontravano con il vocoder e con un’elettronica meno basica e più sperimentale. La loro cifra stilistica è diventata via via più personale trovando la quadratura perfetta del cerchio con The Surveillance nel 1998, manifesto del loro “elettrock” in spasmodico bilico tra kraut e progressive. Dopo aver tracciato questa rotta, Manley ha messo su a San Francisco lo studio di registrazione El Studio insieme ad altri due musicisti ed ingegneri del suono: il bassista Donny Newenhouse ed il batterista Phil Becker. Lo studio vanta una splendida sala live ed è anche fornito con un’ampia varietà di sintetizzatori analogici vintage, dal Moog al Micro-Korg al Crumar. I tre hanno iniziato a suonare insieme un po’ per gioco, un po’ per testare la strumentazione ed i limiti del loro studio di registrazione. Ma a mano a mano che l’improvvisazione faceva crescere la chimica e lo spirito di squadra tra i musicisti, l’elemento ludico si è sviluppato in un vero e proprio progetto chiamato Terry Gross (da non confondersi con l’omonima host del noto programma radiofonico “Fresh Air”, distribuito a livello nazionale negli States dall’organizzazione indipendente no-profit NPR (National Public Radio).
I tre esperti musicisti hanno creato il loro primo album senza particolari aspettative, semplicemente assaporando la pura gioia di improvvisare insieme. Mentre il nastro scorreva durante le loro jam sessions, la band è riuscita a catturare l’esuberanza di una performance dal vivo riuscendo ad accrescere le registrazioni attraverso un abile uso dello studio come se fosse uno strumento collettivo. Il loro album di debutto, uscito per la benemerita Thrill Jockey, si intitola Soft Opening, ed in tre lunghe composizioni i Terry Gross indirizzano la loro energia cosmica e le loro notevoli abilità in un’odissea gioiosamente ipnotica usando una ricca gamma di suoni capaci di trattenere e rilasciare un’energia pulsante.
La band non poteva trovare un nome migliore di “Space Voyage Mission” per aprire il programma. Il brano mantiene tutte le aspettative del suo nome roboante: una missione siderale che dopo il lancio va veloce oltre l’orbita terrestre grazie alla struttura solida della ritmica e della chitarra di Manley che usa tutto l’arsenale di effetti a sua disposizione. Dopo sette minuti si stacca il primo stadio del razzo, la batteria prima caracolla e poi si ferma per far partire un riffone di chitarra, utile per trasformare la traccia in una “canzone” cadenzata e psichedelica dai riflessi stoner dove Manley si esibisce anche al canto. Quando gli strumenti sembrano andare verso il collasso per aver esaurito il propellente, ecco che i tre ripartono più forte che mai per altri 8 minuti alla scoperta di nuove galassie tra cori celestiali e ripartenze sinuose e forsennate. La seguente “Warm Gear” replica la struttura del brano precedente, ma sembra mancare la stessa forza propulsiva, e l’esuberanza dei musicisti non può nascondere una ripetitività che fa scricchiolare la navicella spaziale e può indurre l’ascoltatore a cambiare galassia. Chiude il programma la più breve “Specificity (Or What Have You)” in cui i tre ritrovano le forze per convincere con una struttura che mostra di nuovo l’amore di Manley per il techno pop pieno di energia.
Non sappiamo se questo sia un progetto estemporaneo o destinato a durare, ma i Terry Gross sono degli scienziati sonici capaci di divertirsi e farci divertire, a patto che riescano ad essere meno ripetitivi nelle loro vibrazioni sonore.
TRACKLIST
1. Space Voyage Mission 19:21
2. Worm Gear 13:32
3. Specificity (Or What Have You) 5:55