Un piccolo spazio per riscoprire grandi cose
Al Primavera Sound 2018 i The Twilight Sad hanno chiuso il loro set con un omaggio commovente all’amico scomparso Scott Hutchison.
In questi giorni dove non ci muoviamo da casa se non per le necessità imprescindibili e in cui si alternano preoccupazione e speranza per questo nemico silenzioso che sembra essere ovunque intorno a noi, abbiamo però una grande possibilità. Sono giorni difficili, e speriamo irripetibili, ma che proprio per questo in qualche modo non vanno sprecati. Abbiamo l’opportunità di poterci riprendere in parte quel tempo che spesso ci è stato negato dai ritmi nevrotici della nostra quotidianità. In particolare abbiamo anche la possibilità di riscoprire e riascoltare meraviglie che da tempo non accarezzano i nostri padiglioni auricolari. Non possiamo prevedere quanto durerà questa situazione, per quanto tempo saremo costretti ad agire prevalentemente all’interno delle mura domestiche. La speranza che questi giorni possano essere il meno possibile mi ha convinto a mettere gli episodi di questa nuova rubrica chiamata Music Room in una semplice doppia cifra. Giornalmente su queste pagine ci sarà un’artista, un gruppo, una canzone, un’emozione da riscoprire, per combattere la noia e la paura con la bellezza. Il mio pensiero va soprattutto a chi per questo lockdown ha enormi problemi di lavoro, sperando che questa fase 2 possa migliorare le cose e che sia gestita in maniera consapevole da tutti noi. Non usciamo se non strettamente necessario.
#andràtuttobene #iorestoacasa
Oggi nel piccolo grande spazio di Music Room voglio parlare di un musicista scozzese ucciso dalle proprie fragilità umane (Scott Hutchison dei Frightened Rabbit) e di un suo amico e collega (James Graham dei The Twilight Sad) che ha voluto celebrarlo in un modo estremamente toccante e coinvolgente.
James Graham e Scott Hutchison erano amici, colleghi. Ad unirli non c’era solo la stessa passione, professione e la Croce di Sant’Andrea, bandiera della Scozia, ma un sentire condiviso, una sensibilità particolare. Quella istintività rabbiosa che si stempera in un indie rock tra folk e post punk, urlato e depresso. Quell’urgenza emotiva triste ed incazzata che sembra essere prerogativa di molti gruppi del nord della Gran Bretagna, dai Mogwai agli Arab Strap. Poco più di 100 minuti in macchina separano Kylsith da Selkirk, i The Twilight Sad dai Frightened Rabbit.
Il 30 luglio del 2008 i Frightened Rabbit si esibirono in una performance acustica del loro album appena uscito, The Midnight Organ Fight, sul piccolo palco del The Captain’s Rest di Glasgow. Ad ascoltarli c’era proprio l’amico James Graham, pronto a salire on stage con loro per una splendida, intima ed emozionante versione di “Keep Yourself Warm”. Il concerto finirà su un disco chiamato Quietly Now!. Fatevi un piacere, trovatelo, assaporatelo. Ascolterete un frontman divertente, talentuoso, capace di parlare e cantare con una sincerità spiazzante e quasi brutale davanti ad un pubblico piccolo ma rumoroso e appassionato.
Le due band condividevano la stessa etichetta (la Fat Cat), e James Graham insieme al suo sodale Andy MacFarlane aveva entusiasticamente aderito al side project di Scott Hutchison chiamato Owl John. Insomma, una vera amicizia e stima reciproca confluita anche in una cassetta in cui le due band si erano divertite a registrare insieme demo e cover.
Hutchison non era una rockstar famosa, non era Lou Reed o David Bowie. Non era nemmeno Chris Cornell, e probabilmente a distanza di due anni è stato già quasi del tutto dimenticato. Comprensibile, se vogliamo. I Frightened Rabbit sono sempre stati un piccolo gruppo di culto, quasi sconosciuto al di fuori di una ristretta cerchia di appassionati. Ma conoscevano eccome l’arte di scaldare il cuore. Le pennate rabbiose, quella voce dolce e rabbiosa, triste e problematica, quella musica che ti entrava nelle ossa come la fitta e fredda pioggia scozzese. Uno sguardo sulle highands, il mare in tempesta, la solitudine degli spazi, la fragilità che vigliacca ti colpisce, ti morde il cuore, ti prende l’anima, ti porta via in cerca di una ipotetica ed effimera pace.
“It takes more than fucking someone
You don’t know to keep warm
Did you really think that a fuck at half speed
You’ll find your love in a hole?”
Scott non c’è più. I suoi demoni e la sua intima fragilità e sensibilità ce lo hanno portato via due anni fa esatti. Ne sappiamo qualcosa. Abbiamo amato e abbiamo sofferto nel corso degli anni per i vari Nick Drake, Tim Buckley, Mark Linkous, Elliott Smith o Vic Chesnutt. James Graham era un amico di Scott. Uno di quegli amici veri e sinceri. “A friend in need is a friend indeed” è una nota frase idiomatica, vera come i più noti luoghi comuni e i consigli della nonna. Qualcuno un giorno ha mutuato la frase in “A friend in need is a friend that bleeds”. E il cuore di James Graham sanguina ancora. Per l’amico che non ha potuto salvare, per i ricordi e le emozioni che si attorcigliano alle corde vocali e non ti lasciano scappare lontano. E allora cosa può esserci di meglio di inseguirle quelle emozioni, esorcizzarle afferrandole forte, facendo scivolare via la paura in un pianto liberatorio. Meglio ancora, facendo qualcosa che si ama profondamente, qualcosa che è stato parte integrante della vita del tuo amico e che è parte integrante e fondamentale della tua: salire sul palco e cantare.
E quale occasione migliore del Primavera Sound 2018. I The Twilight Sad salgono sul palco, ed il finale è tutto per l’amico scomparso. Il cantante della band scozzese lo aveva anticipato sui social network il giorno prima:
“I’ll try my best to hold it together tomorrow. This is what I love doing more than anything in the world and I want to do my friend proud. I might need your help though.”
La canzone che ha chiuso il set di Barcellona dei Twilight Sad è stata proprio quella “Keep Yourself Warm” che Hutchison e Graham avevano condiviso 10 anni prima in quella festosa serata in un fumoso pub scozzese, ebbri di gioia. Adesso il Captain’s Rest non esiste più. Al suo posto che un altro pub, il Munro’s, mentre dall’altra parte della Great Western Road della grigia città industriale scozzese c’è ancora il The Hug And Pint. Locale che ha preso il nome dal disco degli Arab Strap del 2003 Monday at the Hug & Pint, uno dei dischi preferiti di Graham. Non c’è più nemmeno Hutchison, ma la commozione vera, autenticamente dolorosa del frontman dei The Twilight Sad è qualcosa che mi ha colpito davvero tanto, profondamente. Una ferita che non si rimarginerà, ma un tentativo meraviglioso di far sentire l’amico scomparso veramente e definitivamente al caldo. Perché è questo che scalda davvero il cuore, non scoparti qualcuna che non conosci quando sei troppo ubriaco, come cantava Scott Hutchison con la sua consueta cruda ed intensa capacità lirica. Goodbye mate.
“You won’t find love in a
Won’t find love in a hole
It takes more than fucking someone
To keep yourself warm”
Keep Yourself Warm
My hole, I’ll get my hole, I’ll get my hole
Get my hole, get my hole and I’ll find out more
It’s a choo choo train, a rocket launch
If we have a hormone race
I’m bound to finish first
Can you see in the dark?
Can you see the look on your face?
The flashing white light’s been turned off
You don’t know who’s in your bed
It takes more than fucking someone
You don’t know to keep warm
Did you really think that a fuck at half speed
You’ll find your love in a hole?
Oh, you won’t find love in a
Won’t find love in a hole
It takes more than fucking someone
To keep yourself warm
I’m drunk, I’m drunk
And you’re probably on pills
If we’ve both got the same diseases
It’s irrelevant, girl
And the room fills with steam
Oh, evaporates, disappears
My point of entry is the same way
That I leave
Can you see in the dark?
Can you see the look on your face?
The flashing white light’s been turned off
You don’t know who’s in your bed
It takes more than fucking someone
You don’t know to keep warm
Did you really think that a fuck at half speed
You’ll find your love in a hole?
But, you won’t find love in a
Won’t find love in a hole
It takes more than fucking someone
To keep yourself warm
You won’t find love in a
Won’t find love in a hole
It takes more than fucking someone
To keep yourself
See in the dark
Can you see the look in your face?
The flashing white light’s been turned off
You don’t know who’s in your bed
It takes more than fucking someone
You don’t know to keep warm
Did you really think that a fuck at half speed
You’ll find your love in a hole?
Compositori: Scott John Hutchison / Grant David Hutchison / David William Lawrence Kennedy
©2008 Universal Music Publishing Group