Bentrovati! Il nuovo anno inizia con una novità. I miei podcast si arricchiscono di una nuova sigla ed un nuovo nome. SOUNDS & GROOVES sarà infatti il contenitore all’interno del quale potrete trovare ogni quindici giorni nuovi suoni ed avventure in musica. La fine dell’anno ha portato le tanto amate/odiate classifiche, e anche io non ho potuto tirarmi indietro, la mia PLAYLIST 2015 la trovate a questo link. Il primo dei tre podcasts dedicati alla mia personalissima classifica, mostra in ordine sparso alcune delle cose uscite nel corso dell’anno appena concluso, che si sono piazzate dal 30 al 50 posto. Iniziamo a spron battuto con il micidiale duo di Baltimora formato da Brian Chippendale (batteria) e Brian Gibson (basso). I due tornano a nome LIGHTNING BOLT iniziando la collaborazione con la Thrill Jockey, il nuovo Fantasy Empire stordisce e colpisce a suon di bordate soniche. facendo ancora una volta centro con il loro mix tra noise, speed metal e punk. Basti ascoltare Horsepower per capire che si mantiene intatta anche su disco la furia ironica che i due mettono nei loro “guerrilla gigs” invitando all’abbandono fisico e alla catarsi. Il duo di Baltimora formato da Alex Scally e Victoria Legrand chiamato BEACH HOUSE aveva l’arduo compito di registrare il successore dell’ottimo Bloom del 2013. I due non solo sono tornani, ma hanno raddoppiato pubblicando ben due album separati e distinti usciti a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro: Depression Cherry e Thank Your Lucky Stars. La loro visione sembra essere meglio messa a fuoco anche se non era affatto facile, ma i due hanno ritrovato la loro intimità dream-pop, la loro vena orinica, squarci di chitarre e aperture voluttuose che ricordano gli Slowdive, come dimostra l’irregolare ed emozionante Sparks. Il batterista Giorgio Prette dopo aver abbandonato la casa Afterhours ha cercato di allargare i suoi orizzonti espressivi e ha trovato due splendidi compagni di avventura in Xabier Iriondo (suo compagno negli Afterhours per anni ed appena tornato alla corte di Manuel Agnelli) ed il talentuoso songwriter Paolo Saporiti. Prendono in prestito il nome TODO MODO dal romanzo di Leonardo Sciascia (e dal seguente flim di Elio Petri) e danno alle stampe un album interessante e coraggioso. La conclusiva L’Attentato mostra come i tre abbiano saputo mescolare perfettamente le suggestioni sperimentali di Iriondo con il songwriting di Saporiti e l’espressivo drumming di Prette. Secondo lavoro solista per l’ex Fleet Foxes Josh Tillman sotto lo pseudonimo di FATHER JOHN MISTY. Prodotto da Jonathan Wilson, I Love You, Honeybear vede Tillman sempre più distante dai clichè abusati del suo vecchio gruppo, e sempre più a suo agio nelle vesti del crooner tra rock e soul, sarcastico e talentuoso come dimostra la splendida The Night Josh Tillman Came To Our Apartment. ADRIANO VITERBINI, metà dei Bud Spencer Blues Explosion, torna ad incidere un album solista dopo lo splendido Goldfoil ed il tour insieme a Fabi-Silvestri-Gazzé che lo ha visto protagonista on stage. Il chitarrista romano stavolta non accarezza soltanto la sua anima blues, ed il nuovo Film O Sound abbraccia una visione cinematica attingendo anche alla musica etnica insieme ad ottimi compagni di avventura come Enzo Pietropaoli o Fabio Rondanini (batterista di Calibro 35 e Afterhours) che accompagna la splendida 6 corde di Viterbini in questa trascinante Tubi Innocenti. Il sassofonista JAMES BRANDON LEWIS ha inciso il suo nuovo album ricostruendo temporalmente vari frammenti della sua infanzia passata tra jazz e suggestioni hip-hop su e giù per Freeman Street a Buffalo, NY. Il risultato è una specie di suite divisa in quattro movimenti chiamata Days Of FreeMan. Tra jazz classico, improvvisazione con l’apporto straordinario di Jamaaladeen Tacuma al basso e Rudy Royston alla batteria, Lewis fa uscire semplicemente uno dei migliori album jazz dell’anno. La Black Ark che propongo in questo podcast è la rivisitazione della fondazione e formazione di un gruppo di persone provenienti dalla Giamaica nel Bronx a NYC, luogo di nascita dell’hip-hop. Black Ark è anche il nome dello studio di registrazione del leggendario Lee “Scratch” Perry. I CALIBRO 35 tornano sul luogo del delitto, ma invece di fare la colonna sonora di un poliziesco, salgono a sorpresa su un razzo spaziale e ci invitano ad un viaggio interplanetario tra jazz, funk e rock chiamato S.P.A.C.E.. Una nuova dimensione raggiunta da una delle band più personali e trascinanti del panorama italiano nonchè una delle band più divertenti che mi sia mai capitata di vedere live. Un nuovo album registrato come ai vecchi tempi nel nuovo paradiso del suono analogico, i Toe Rag Studios di Londra. Un viaggio fantascientifico ambientato nel 1966. L’ennesimo gran disco della premiata ditta Gabrielli, Martellotta, Cavina, Rondanini e Colliva, basti ascoltare la trascinante Thrust Force!!! Un ottimo ritorno quello di GAZ COOMBES, ex cantante dei Supergrass. Matador è un album pieno di belle canzoni con una componente elettronica mai invasiva ed un songwriting sempre scuro ed affascinante. Coinvolgente e convincente anche in versione live su un palco importante come quello di Hyde Park. To The Wire, insieme all’opener Buffalo è sicuramente la traccia migliore. I SUUNS (Ben Shemie, Liam O’Neill, Max Henry e Joseph Yarmush) incrociano le loro strade con il loro amico di vecchia data, il libanese Radwan Ghazi Moumneh (aka JERUSALEM IN MY HEART), e le session protratte per ben tre anni danno come risultato un meraviglioso impasto sonoro dove i synth analogici, la sensibilità elettronica e le influenze arabe si intrecciano in un vorticoso e coinvolgente caleidoscopio, ascoltate Gazelles In Flight per credere. L’artista elettronico e DJ Jamal Moss aka HIEROGLYPHIC BEING, è sempre stato un fan di Sun Ra, pur interpretandone lo spirito con mezzi estremamente differenti. Con We Are Not The First, Moss si fa aiutare da un collettivo di musicisti tra cui spicca il sassofonista Marshall Allen, tuttora leader dell’Arkestra, il batterista Greg Fox (membro della band black metal sperimentale Liturgy), insieme a vari membri della downtown newyorkese, chiamata per l’occasione J.I.T.U. AHN-SAHM-BUL (acronimo per Journey Into The Unexpected Ensemble) per espandere le sue visioni futuriste e rendere il suo viaggio nel cosmo sempre più ambizioso, ed evocativo come dimostra la Civilization That Is Dying inserita in scaletta. Dopo 5 anni di silenzio, lo strepitoso collettivo veneto SQUADRA OMEGA in tre mesi fa uscire ben tre lavori. In particolare il doppio LP Altri Occhi Ci Guardano colpisce per essere una perfetta somma dell’immaginario della band, sospeso in maniera perfettamente immaginifica tra kraut, jazz rock e psichedelia. un disco di enormi suggestioni da riscoprire ogni volta per assaporarne i diversi ingredienti. La mia scelta è caduta sulla lunga ed evocativa Sospesi Nell’Oblio. Chris Cole, dopo le sue collaborazioni con Matt Elliott sia nei Movietone che nei Third Eye Foundation, torna dopo dieci anni di silenzio con il terzo album a nome MANYFINGERS intitolato The Spectacular Nowhere. Cole per questo nuovo lavoro ha ripescato addirittura David Callahan dei mai dimenticati post-rockers britannici Moonshake, ed il risultato è un album intrigante, affascinante, decadente. Ascoltate in It’s All Become Hysterical come l’elettronica si mescola perfettamente con le atmosfere decadenti: il risultato è tanto scuro quanto intrigante. Sto pensando seriamente di rivedere la mia classifica di fine anno, per “colpa” di HEATHER LEIGH. Americana ma residente in Scozia, dopo aver bazzicato in lungo ed in largo l’underground avant-improv insieme a personaggi del calibro di Charalambides, Chris Corsano, Thurston Moore e Peter Brotzmann, finalmente arriva al primo album solista realizzato in studio ed intitolato I Abused Animal. Il suo approccio alla pedal steel è tanto originale quanto coinvolgente, le basi sono quelle del folk anglosassone, ma riviste e stravolte, i brani cantati a cappella o accompagnati dalla sola pedal steel risultano perturbanti e ammalianti, semplici ma esoterici, sghembi ma mistici come la lunga conclusiva Fairfield Fantasy, nove minuti tra sogno ed incubo, tra incantesimo e magia. Il podcast si conclude con FLAVIO GIURATO ed il suo personalissimo, affascinante e complicato percorso. Così l’artista spiega la genesi di La Scomparsa Di Majorana:
“La possibilità di scomparire, l’opzione di non esserci più volontariamente. Il cambio di identità, il programmato suicidio del talento. Majorana come una chiavetta USB infilata nel racconto dell’Italia di oggi: si può inserire, si può espellere, l’importante è farlo in cuffia.”
Uno splendido ritorno, tanto ostico quanto coinvolgente e spiazzante. I prossimi due podcast in programma il 22 Gennaio ed il 5 Febbraio approfondiranno le prime 28 posizioni della mia Classifica del 2015, qualcuno dirà che devo cambiare spacciatore per la scelta del #1 ma chi mi segue ed ha letto la mia recensione del disco sa bene che non ho potuto resistere all’incantevole flusso emozionale prodotto da Sufjan Stevens nel suo ultimo meraviglioso Carrie & Lowell.
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TRACKLIST:
- LIGHTNING BOLT: Horsepower da Fantasy Empire (Thrill Jockey – 2015)
BEACH HOUSE: Sparks da Depression Cherry (Sub Pop – 2015)
TODO MODO: L’Attentato da Todo Modo (Goodfellas – 2015)
FATHER JOHN MISTY: The Night Josh Tillman Came To Our Apartment da Live At Rough Trade (Bella Union – 2015)
ADRIANO VITERBINI: Tubi Innocenti da Film O Sound (Bomba Dischi – 2015)
JAMES BRANDON LEWIS: Black Ark da Days Of FreeMan (Okeh – 2015)
CALIBRO 35: Thrust Force da S.P.A.C.E. (Record Kicks – 2015)
GAZ COOMBES: To The Wire da Matador (Hot Fruit Recordings – 2015)
SUUNS + JERUSALEM IN MY HEART: Gazelles In Flight da Suuns + Jerusalem In My Heart (Secretly Canadian – 2015)
HIEROGLYPHIC BEING & J.I.T.U. AHN-SAHM-BUHL: Civilization That Is Dying da We Are Not The First (Rvng Intl – 2015)
SQUADRA OMEGA: Sospesi Nell’Oblio da Altri Occhi Ci Guardano (Sound Of Cobra – 2015)
MANYFINGERS: It’s All Become Hysterical da The Spectacular Nowhere (Ici D’Ailleurs – 2015)
HEATHER LEIGH: Fairfield Fantasy da I Abused Animal (Ideologic Organ – 2015)
FLAVIO GIURATO: La Scomparsa Di Majorana da La Scomparsa Di Majorana (Entry– 2015)