Todd Rittmann faceva parte di un gruppo che negli anni ’90 è riuscito con successo a destrutturare un certo tipo di scuro rock blues. Il loro nome era U.S. Maple, autori di 5 album tra il 1995 ed il 2003, tra cui spicca l’ottimo Talker del 1999. Dieci anni dopo lo split dei Maple, Rittmann è tornato sul luogo del delitto, formando i DEAD RIDER che lo scorso anno hanno pubblicato per la Drag City un ottimo album intitolato Chills On Glass (puoi leggere la mia recensione a questo link). Un album che incanta per l’abilità di Rittmann e compagni di creare sofisticati incanti sonori con grande varietà stilistica. New Eyes è la perfetta apertura di un album eccitante e coinvolgente. Quando a Detroit Joe Casey si unì agli allora Butt Babies, si creò un’alchimia post-punk estremamente potente chiamata PROTOMARTYR. Dopo un album ed un paio di cassette di riscaldamento, l’anno scorso sono stati messi sotto contratto dalla Hardly Art per cui hanno pubblicato l’ottimo Under Color Of Official Right. E’ da poco uscito l’atteso seguito, un album che mette ancora più a fuoco le potenzialità emotive della band ed intitolato The Agent Intellect. Cowards Starve è perfetta nell’evidenziare l’urgenza emotiva e la grande abilità del quartetto di Detroit a dipingere affreschi diretti e precisi nel cogliere sempre nel segno. La “rivoluzione” del punk è stata devastante, e ci fu chi tentò la strada del modificare il nuovo spirito piegandolo verso la tradizione blues. Jeffrey Lee Pierce tentò questa difficile strada avendo dalla propria il sacro fuoco dell’arte insieme ad un notevole carisma sciamanico. Il punk blues satanico e voodoo dei THE GUN CLUB conquistò più di un cuore con il fenomenale Fire Of Love, e la band consolidò la sua posizione anche con il seguente Miami, Il secondo album è meno irruento rispetto all’esordio, e Watermelon Man è un viaggio a piedi nella giungla, appiccicaticcio e delirante, dove la voce di Pierce ci conduce per mano da perfetto magnetico drammaturgo. Gli SPACEMEN 3 sono stati formati da due chitarristi, Peter “Sonic Boom” Kember e Jason Pierce, curiosamente nati nello stesso giorno ed attratti dallo stesso approccio visionario al loro strumento. The Perfect Prescription è il loro secondo album, uscito nel 1987, e Ode To Street Hassle è la loro personale visione e tributo ad uno dei brani (ed album) più riusciti di Lou Reed. mutato ad hoc dal loro suono psichedelico, dilatato, distorto ed avvolgente. I MY BLOODY VALENTINE nacquero a Dublino nel 1983 per volere del chitarrista Kevin Shields, ed abbandonarono presto le suggestioni dark per approdare su altri lidi e creare un muro di feedback tanto forte quanto trascendente, e facendo di fatto nascere il genere shoegaze, così chiamato per la particolarità dei musicisti a guardare dal vivo più la pedaliera degli strumenti che il pubblico in sala. Il loro secondo lavoro in studio, Loveless, è considerato un vero capolavoro ed uno degli album più importanti degli anni ’90, lavoro che si apre con questa Only Shallow, e le sue impennate taglienti delle tastiere che squarciano ripetutamente il muro di feedback. creato da un gruppo che all’epoca ha davvero tentato (riuscendoci) di imboccare una strada nuova. A cavallo tra i ’90 e gli anni 2000, ci sono stati diversi songwriters che hanno saputo tracciare una linea importante e toccare le corde giuste dell’emozione. In particolare tre ragazzi tanto talentuosi quanto fragili psicologicamente sono riusciti ad emozionarmi in maniera importante, tre ragazzi che sono stati vittime della loro stessa fragilità interiore scegliendo la medesima strada per allontanarsi da questo mondo. Elliott Smith, Vic Chesnutt e Mark Linkous. Ho parlato di loro diverse volte, ed ogni volta rimpiango di non poter ascoltare qualcosa di nuovo scaturito dalla loro sagace ed abile penna. Linkous si è sempre nascosto dietro il moniker di SPARKLEHORSE. ed ha già dimostrato le sue abilità di songwriter nello splendido album di esordio intitolato Vivadixiesubmarinetransmissionplot. Il suo terzo lavoro, It’s a Wonderful Life, è stato il suo maggior successo commerciale (se così possiamo dire) e vanta collaborazioni con Tom Waits, John Parish, Nina Persson, Adrian Utley (chitarrista dei Portishead) e PJ Harvey che possiamo ascoltare in questa meravigliosa Piano Fire. I THE MEN capitanati da Mark Perro hanno avuto una curiosa evoluzione musicale, partiti come band post hardcore, hanno piano piano portato il loro suono verso coordinate più attinenti al rock classico ed americana, cominciando a smussare i loro angoli già dal precedente New Moon, primo album della band di Brooklyn ad uscire per la Sacred Bones. L’album, intitolato ironicamente Tomorrow’s Hits, si rifà senza fronzoli ad un passato di puro rock n roll, suonato con grande forza e capacità, con ritornelli che si appiccicano al cuore, e sferraglianti come la lunga cavalcata di Percy Gates che con le sue chitarre, ritmiche ed armonica ci riposta indietro nel tempo. KEVIN AYERS è stato un gran personaggio, dandy solitario, sarcastico e decadente, bassista dei primi Soft Machine, trasferitosi armi e bagagli ad Ibiza dopo aver lasciato la band di Robert Wyatt. Già con il suo primo album solista Joy Of A Toy, Ayers dimostrava il suo eclettismo tra ballate stralunate, momenti di sperimentazione ed ironia fanciullesca. Per il suo secondo album Ayers mette insieme una vera e propria band chiamata THE WHOLE WORLD, comprendente David Bedford alle tastiere, il sassofonista Lol Coxhill, Mick Fincher dietro ai tamburi ed un giovanissimo Mike Oldfield (allora diciassettenne) alla chitarra. Il risultato è uno splendore come Shooting At The Moon, forse il suo capolavoro. Un calderone stilistico legato a doppio filo dall’abilità di Ayers di mantenere la sua omogenea personalità sia nei brani più sperimentali che in quelli più psichedelici o fiabeschi, Lunatics Lament esprime il lato più rock e vede il bassista cantare sardonico con voce filtrata, mentre Oldfield si esibisce in uno strepitoso assolo.
Stephen Tunney, in arte DOGBOWL è un altro personaggio bislacco, sarcastico e geniale, Cyclops Nuclear Submarine Captain del 1991 l’apice creativo della sua carriera, e Love Bomb uno dei suoi più riusciti arrangiamenti, melodie irresistibili, musicisti sgangherati ma allo stesso tempo fiabeschi, una costante psichedelia di fondo, una strizzatina d’occhio a tutti i maestri del sarcasmo e della parodia, dalla Bonzo Dog Doo-Dah Band a Zappa passando per lo stesso Kevin Ayers. Bandwagonesque degli scozzesi TEENAGE FANCLUB uscì lo stesso giorno, mese ed anno (4 Novembre 1991) di Loveless dei My Bloody Valentine, e per giunta venne pubblicato dalla stessa etichetta, la storica Creation Records fondata da Alan McGee. Un disco di frizzanti melodie tra rock e pop, ad inseguire Neil Young e Big Star, come nella splendida Alcoholiday. Quasi tutti ricorderanno un tormentone che arrivò in vetta alle classifiche nel 1987, la canzone era Pump Out The Volume e gli autori/esecutori erano nascosti dietro il nome M|A|R|R|S per un progetto voluto dal deus ex machina della 4AD, Ivo Watts-Russell. I M|A|R|R|S erano due polistrumentisti provenienti dalla zona est di Londra, Alex Ayuli e Rudi Tambala, insieme ad alcuni membri dei compagni di etichetta Colourbox. Ayuli e Tambala avevano scelto un nome diverso per il loro gruppo, A.R. KANE, ed il loro suono fu propedeutico per una certa rivoluzione in Gran Bretagna che solo anni più tardi trovò la sua definizione in post rock. Laddove Kevin Shields e i suoi My Bloody Valentine trovavano la strada della catarsi e dell’estasi nei muri di chitarre creando densità sonora, i due londinesi la trovavano nell’equilibrio delle varie forze messe in campo: dub, strumentazione rock, elettronica, pop, minimalismo. 69 esce nel 1988, trovando consensi solo poco più avanti nel tempo, ma il limbo celestiale di Sperm Whale Trip Over non ha davvero tempo ne spazio. PAOLO SAPORITI è un bravissimo cantautore italiano la cui proposta si è sempre distinta per carica emotiva ed espressiva nel corso degli anni. Recentemente Saporiti si è unito a Xabier Iriondo, con cui aveva già collaborato nella registrazione del disco L’Ultimo Ricatto del 2012, e l’ex batterista degli Afterhours, Giorgio Prette, formando un trio ad altissima carica chiamato Todo Modo che sicuramente ascolteremo quanto prima. Il suo primo album in solitaria si chiamava The Restless Fall, esordio datato 2005 per l’indie label milanese Canebagnato, e l’apertura Troublelike mostra un artista già profondamente ispirato, dove spiccano i testi profondi e l’attenzione per i dettagli già dalla copertina vergata a mano. Parlando dei torinesi Stearica nello scorso podcast avevo già accennato qualcosa sul talento dell’incredibile sassofonista canadese COLIN STETSON. Il suono potente del suo sassofono basso, il suo respiro creativo si era già udito in album di Arcade Fire, Feist, Tom Waits tanto per citarne alcuni. New History Warfare Vol. 2: Judges è il secondo album uscito per la Constellation, un album dove il minimalismo alt-jazz richiede spazio e attenzione, una ricerca sonora emotiva ed emozionale dove trovano spazio anche le voci di Laurie Anderson e di Shara Worden (aka My Brightest Diamond), che possiamo ascoltare in questa incredibile rilettura di Lord I Just Can’t Keep From Crying Sometimes, scritta originariamente dal bluesman Blind Willie Johnson. L’impatto di 69 degli A.R. Kane fu formidabile su tutti gli anni ’90 britannici, dominati dall’etichetta Too Pure. La ricerca musicale prese la strada della ricerca e del viaggio onirico, Spacemen 3 e My Bloody Valentine che abbiamo ascoltato in precedenza rimangono come punto di partenza, ma il suono tende a cambiare, così pensava il chitarrista Mark Clifford studiando le potenzialità espressive della sua sei corde. Quique, album di esordio dei SEEFEEL, esce in Gran Bretagna nel dicembre del 1993, enfatizzando le componenti dub ed elettroniche, pur restando ancorato ad un’estetica legata al rock psichedelico. Tenendo sospesi i loop a mezz’aria, alcuni dei quali verranno poi sviluppati compiutamente dai Massive Attack. Climactic Phase 3 è un modo perfetto per chiudere il podcast tra nebbie elettroniche e riff sonici, con la voce di Sarah Peacock ad affiorare evocata dalle nebbie…
Non mancate di tornare ogni giorno su Radiorock.to The Original. troverete un podcast diverso al giorno, le nostre news, le rubriche di approfondimento, il blog e molte novità come lo split-pod. Ci risentiamo tra 15 giorni, intanto preparatevi per la playlist annuale. STAY TUNED
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TRACKLIST:
- DEAD RIDER: New Eyes da Chills On Glass (Drag City – 2014)
PROTOMARTYR: Cowards Starve da The Agent Intellect (Hardly Art – 2015)
THE GUN CLUB: Watermelon Man da Miami (Animal Records – 1982)
SPACEMEN 3: Ode To Street Hassle da The Perfect Prescription (Glass Records – 1987)
MY BLOODY VALENTINE: Only Shallow da Loveless (Creation Records – 1991)
SPARKLEHORSE: Piano Fire da It’s A Wonderful Life (Capitol Records – 2001)
THE MEN: Pearly Gates da Tomorrow’s Hits (Sacred Bones Records – 2014)
KEVIN AYERS AND THE WHOLE WORLD: Lunatics Lament da Shooting At The Moon (Harvest – 1970)
DOGBOWL: Love Bombs da Cyclops Nuclear Submarine Captain (Shimmy Disc – 1991)
TEENAGE FANCLUB: Alcoholiday da Bandwagonesque (Creation Records – 1991)
A.R. KANE: Sperm Whale Trip Over da 69 (Rough Trade – 1988)
PAOLO SAPORITI: Troublelike da The Restless Fall (Canebagnato Records – 2006)
COLIN STETSON: Lord I Just Can’t Keep From Crying Sometimes da New History Warfare Vol. 2: Judges (Constellation – 2011)
SEEFEEL: Climactic Phase #3 da Quique (Too Pure – 1993)