Il vinile ad alta definizione promette un tempo di riproduzione e un’estensione maggiore del 30%.
Il primo vinile HD potrebbe essere nei negozi già dal prossimo anno.
Gli appassionati di musica tendono a sostenere il vinile come il modo migliore per ascoltare la musica. Se la startup austriaca Rebeat Innovation riesce nella sua missione, tuttavia, gli audiofili avranno un nuovo formato da adorare: il vinile ad alta definizione.
Dopo aver presentato un brevetto nel 2016, la Rebeat ha appena fatto un investimento pari a 4,8 milioni di dollari, almeno così ha dichiarato il fondatore e CEO della società austriaca Günter Loibl a Pitchfork. Questi soldi andranno a finanziare un nuovo processo di taglio laser che promette un nuovo tipo di vinile con un tempo di riproduzione più lungo del 30%. Loibl ha aggiunto che, se non ci saranno ritardi, il primo vinile HD potrebbe essere nei negozi già dal prossimo anno.
Come in ogni nuova tecnologia che si rispetti, i dettagli sono in realtà piuttosto complessi, ma in breve ecco in cosa consiste il nuovo processo: l’audio digitale viene convertito in una mappa topografica 3D che verrà utilizzata dal nuovo sistema laser da $600.000 (che dovrebbe entrare in produzione a luglio 2018). Il nuovo laser avrà il compito di incidere uno “stamper” su una matrice di ceramica. (Lo “stamper” è quello strumento che incide effettivamente i solchi sul vinile che si finisce per mettere sul giradischi).
I vantaggi del mastering tradizionale in vinile sono molteplici. In primo luogo, avere una matrice di ceramica consente di non avere una perdita di qualità dopo stampe multiple. Le tradizionali ed attuali matrici in nichel tendono a consumarsi dopo 1.000 copie e vi sono differenze notevoli di qualità tra la prima stampa e le successive. Per non parlare del fatto che le matrici in nichel richiedono un processo di elettrodeposizione che produce molti rifiuti tossici.
Inoltre, la mappatura 3D consente una maggiore precisione, il che significa che il divario tra i solchi può essere drasticamente ridotto. Il risultato è che può essere messo sullo stesso vinile una quantità maggiore di tracce audio (circa il 30%) e una maggiore estensione con una riproduzione del suono più fedele.
Secondo Loibl, la società prevede di presentare i primi cinque stampers di test alla conferenza Making Vinyl che si terrà ad ottobre a Detroit. “Ci vorranno altri otto mesi per fare tutti gli aggiustamenti di precisione”, ha continuato. “Quindi entro l’estate 2019 vedremo i primi vinili HD nei negozi.”
Per l’utente finale (cioè noi appassionati di musica o audiofili) non ci saranno problemi di fruizione. A differenza di quanto è successo con l’introduzione del Blu-Ray, i vinili HD saranno perfettamente compatibili con i “vecchi” giradischi.