Fortunatamente, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, non sono mancati gli album estremamente interessanti usciti in queste ultime settimane. In questa playlist trovate quelli che più hanno colpito i miei padiglioni auricolari.
Della progressione inarrestabile degli Idles direi che ne hanno parlato (anche troppo) diffusamente un po’ tutti, ma degni di nota ci sono anche il noise punk dei BLKLSTRS da Leeds, l’art-rock delle sorprendenti Ohmme, lo strabiliante ritorno scuro e potente dei maestri del blues rock 15-60-75 (The Numbers), il noir cinematico degli avvolgenti Sparkle Division. E che dire del nuovo album di Sufjan Stevens? Vi convince? Ad essere onesti (parere personale) non fino in fondo.
Tra gli ascolti c’è spazio anche per per l’esordio di Billy Nomates, capace di declinare con una sensibilità femminile il punk-hop degli Sleaford Mods e per l’eccitante miscela tra jazz ed hip-hop del batterista Makaya McCraven che non contento di aver già dato alle stampe nel corso del 2020 uno splendido album che “reimmaginava” l’ultimo disco di Gil Scott-Heron, raddoppia con uno splendido lavoro di inediti. Non contenti, possiamo lanciarci del mondo del Far West con il godibile Colter Wall, o farci coccolare dal blues classico proposto da due mostri sacri come Elvin Bishop & Charlie Musselwhite, per poi approdare al silenzio costellato di suoni evocativi proposto da F.S. Blumm.
C’è anche spazio per il folk alternativo di This Is The Kit e Keaton Henson, e per perlustrare circospetti lo scuro e strumentale mondo creato da Anna von Hausswolff o quello più colorato tra pop e post-punk delle Girl Friday. Se poi volete addentrarvi nel puro punk a stelle e strisce, lasciatevi travolgere dall’esordio dei Landowner. Se invece preferite intense cavalcate psichedeliche, con i Frankie and the Witch Fingers troverete pane per i vostri denti.
Ad un certo punto avrete bisogno di rilassarvi con le sonorità più morbide del cantautorato femminile: sarà arrivato il momento del nuovo della “classica” Josephine Foster che difficilmente delude oppure dello splendido esordio di Helena Deland. Quasi dimenticavo, non potete perdere le incredibili suggestioni sonore tra nu-jazz e funk di Quin Kirchner e le intriganti soluzioni sonore tra new wave e kraut dei nostrani Lovexpress.
Insomma, nei 40 brani che compongono questa Playlist da oltre 3 ore e mezza ce n’è per tutti i gusti. Ma, come spesso accade, se avete un album preferito uscito da poco che non è presente in playlist, scrivetelo pure nei commenti qui sotto, sarò felice di confrontarmi e di aggiornare la lista.
Buon ascolto