Timeline del 14 Febbraio
Timeline è un viaggio a ritroso nel tempo per rivivere cosa è accaduto oggi nella storia della musica
Ogni giorno ha una storia da raccontare: un compleanno, una scomparsa prematura o dolorosa, un aneddoto divertente, la pubblicazione di un disco. Timeline vi racconta quotidianamente tutti i retroscena della storia del rock e non solo.
1937
Nasce a Hendersonville, Grenada County, Mississippi, Samuel “Magic Sam“ Gene Maghett, uno dei più interessanti chitarristi del periodo 1957-1969 della scena blues di Chicago. Nella città dell’Illinois, Magic Sam arrivò a metà degli anni cinquanta, dal natio Mississippi, e presto si impose, assieme alle (allora) nuove generazioni di chitarristi blues di Chicago, che comprendeva anche, tra gli altri, Otis Rush, Buddy Guy e Freddie King. Durante gli anni sessanta fu attivo nei nightclub, dove divenne in breve tempo popolarissimo, fu in questo periodo che prese il soprannome di Magic Sam. Al suo attivo, come solista, appena due album, di cui il primo registrato con la sua Blues Band, West Side Soul del 1967 è considerato dai critici musicali e non solo, uno dei migliori album di blues di tutti i tempi. Morì per un attacco cardiaco a soli 32 anni il 1 dicembre del 1969, in seguito furono pubblicati numerosi album sia di raccolte sia soprattutto di esibizioni dal vivo.
1945
Nasce a Twickenham, Middlesex, Inghilterra, Victor “Vic” Harvey Briggs III, chitarrista rock e blues. Ha suonato la chitarra e il piano in moltissimi gruppi durante gli anni ’60 tra cui Rod Stewart, The Rokes, The Echoes (la band che accompagnava Dusty Springfield), Steampacket, Brian Auger And The Trinity, Johnny Hallyday e Eric Burdon and The Animals con cui rimase dal 1966 al 1968. Durante gli anni ’70 Briggs divenne un Sikh prendendo il nome di Vikram Singh Khalsa. Ha registrato diversi album di musica indiana ed è stato l’unico artista non indiano apraticare il kirtan al Harimandir Sahib (chiamato anche il Tempio Dorato di Amritsar). Attualmente suona anche musica tradizionale hawaiana sotto il nome di Antion.
1947
Nasce a Washington D.C. il cantante e cantautore Timothy Charles “Tim” Buckley III (foto di copertina). E’ stato uno degli artisti più geniali e innovativi della storia della musica. A tredici anni imparò a suonare il banjo. Entrò nella squadra di football americano della scuola, dove coprì il ruolo di quarterback. Durante uno scontro di gioco si ruppe le prime due dita della mano sinistra. Non riottenne mai l’uso completo delle dita, tanto che non poté più suonare il barrè e ciò lo costrinse a usare accordi estesi. Durante il periodo delle scuole superiori conobbe Larry Beckett, autore della maggior parte dei testi dei suoi brani. Il 25 ottobre del 1965, a diciannove anni, sposò la compagna di scuola Mary Guibert, dalla quale, un anno più tardi, ebbe un figlio, Jeff Buckley, che negli anni novanta sarebbe diventato una stella, putroppo prematuramente scomparsa, del firmamento musicale. Celebre per la vocalità duttile e di grande estensione, Tim Buckley nella prima parte della sua carriera ha pubblicato prevalentemente brani folk rock dalle contaminazioni psichedeliche. Nonostante il carattere malinconico e introspettivo della sua musica, il cantante statunitense viene correlato alla corrente freak dell’epoca per la sua tendenza a fondere fra loro molti stili diversi in modo da creare una musica “totale”. Successivamente l’artista andò in direzione del jazz, e del folk affinando la sua vocalità e privilegiando sonorità eteree in cui la voce, di potenza e duttilità inaudite, viene trattata come uno strumento a sé stante. La sua ansia sperimentale lo portò a trattare il rock come fosse free jazz. La discussa svolta funk di Greetings From L.A. non intacca una carriera incredibile che si è consumata in un arco di tempo incredibilmente breve, dall’esordio a diciannove anni, alla morte a soli ventotto avvenuta a 29 giugno 1975 a Santa Monica, California, per overdose di eroina e alcool. Ci lascia dei capolavori assoluti, da Goodbye & Hello a Starsailor, passando per Happy Sad e Lorca, messi in fila da uno degli artisti più straordinari della storia della musica.
1970
I The Who suonano alla Leeds University, Leeds, Inghilterra. Lo show viene registrato in previsione di essere messo su disco. L’album Live At Leeds verrà pubblicato il 16 maggio dello stesso anno, e sebbene contenesse solo 6 tracce ebbe un riscontro enorme di critica e pubblico, accolto come “il definitivo olocausto dell’hard rock” e dopo ben 45 anni è tuttora considerato uno degli album dal vivo migliori di sempre. Il set del concerto prevedeva una serie di brani pescati dai primi album e singoli, alcune cover blues e la messa in scena integrale dell’opera rock Tommy, uscita l’anno precedente. Il concerto fu registrato nel momento d’oro della band britannica dopo la nuova consapevolezza portata dal successo dell’opera rock e dagli entusiastici consensi avuti dalle partecipazioni ai maggiori festival dell’epoca (da Woodstock all’Isola di Wight). Il vinile originale fu impacchettato in una cover volutamente disegnata come fosse un bootleg contenente all’interno diverse sorprese, gadget e memorabilia, tra cui dodici inserti ed il famoso poster The Who Maximum R&B. Nel 1995 ci fu una prima ristampa in CD con l’aggiunta di altri otto brani. Per avere il concerto completo su supporto fisico bisognerà aspettare il 2001 con la Deluxe Edition in doppio CD comprendente l’esecuzione completa di Tommy. Nel novembre 2010 la Super Deluxe 40th Anniversary Edition, oltre a contenere il concerto integrale a Leeds in doppio CD, contiene anche quello successivo a Hull (stessa scaletta), il vinile originale ed il 7 pollici “Summertime Blues / Heaven and Hell”. Infine, nel novembre 2016, la Universal Music ha pubblicato il concerto completo in una versione triplo vinile con copertina apribile. Questa nuova versione è stata rimasterizzata nei mitici Abbey Road Studios.e contiene nuove note di copertina scritte dal noto giornalista britannico Chris Charlesworth.
1973
David Bowie collassa on stage dopo l’esecuzione di “Rock and Roll Suicide” alla Radio City Music Hall, New York City. Gli shows interpretati nel ruolo di Ziggy Stardust erano estremamente intensi dal punto di vista teatrale e fisico per Bowie che cercava un’immersione totale nel suo androgino alter ego musicale. L’artista diede fine a questo periodo con il drammatico annuncio del ritiro dalle scene del personaggio Ziggy durante il concerto all’Hammersmith Odeon di Londra, il 3 luglio 1973, proprio all’apice del successo
1986
Frank Zappa appare in un episodio della famosa serie televisiva Miami Vice. Il personaggio interpretato da Zappa era un boss criminale chiamato ‘Mr. Frankie.’
1989
Il tastierista Vincent Crane si suicida a Londra inghiottendo diverse pillole di Anadin. died. Aveva esordito nel mondo della musica nel 1967, entrando a far parte dei The Crazy World of Arthur Brown. Durante la sua permanenza nei Crazy World, Crane ha modo di incidere con loro l’unico album del gruppo: The Crazy World of Arthur Brown. Durante una tournée americana nel 1969, Crane accusa problemi depressivi che lo costringono al ricovero ospedaliero mentre il gruppo si scioglie. Uscito dall’ospedale fonda con Carl Palmer gli Atomic Rooster di cui sarà leader unico e riconosciuto. Nel corso degli anni successivi il tastierista è coinvolto in diversi progetti, tra i quali un altro album con Arthur Brown e una collaborazione con Peter Green, oltre alla partecipazione al musical Rocky Horror Show. Tra il 1984 e il 1986 entra a far parte dei Dexy’s Midnight Runners coi quali va in tour in Europa. Ma la sua vita turbolenta e i problemi psichiatrici lo porteranno a togliersi la vita.
2004
Dave Holland, ex batterista di Trapeze e Judas Priest, viene condannato a otto anni di reclusione per aggressione a sfondo sessuale e tentativo di stupro commessi nei confronti di un diciassettenne. L’adolescente, che aveva difficoltà di apprendimento, stava prendendo lezioni di batteria da Holland. Nel 2006 Holland, che nonostanteabbia ammesso la sua bisessualità si è sempre fermamente dichiarato innocente, ha annunciato che scriverà la sua autobiografia aggiungendo “sono stato dichiarato colpevole di un reato che non ho mai commesso, e purtroppo ci sono tanti altri in situazioni simili a quella in cui mi trovo, condannati per un reato che non è mai esistito”.