1944
Nasce a Los Angeles, California, John Densmore (foto di copertina), batterista dei The Doors. Lo stile di Densmore era singolare: la sua batteria sembrava fosse la seconda voce (dopo quella di Morrison) della band. Densmore prediligeva una configurazione minimalista della batteria. A differenza di tutti gli altri batteristi rock, Densmore seguiva direttamente i testi e le parole delle canzoni. È considerato un batterista jazz, anche se per la scena musicale rock ha contribuito a sviluppare un approccio batteristico espressionistico unico nel suo genere. È rimasto nel gruppo fino allo scioglimento definitivo avvenuto nel 1973, due anni dopo la morte di Jim Morrison. Nel 2002, Densmore ha rifiutato un’offerta da parte della Cadillac di ben 15 milioni di dollari per usare in uno spot “Break on Through (To the Other Side)”, in quanto Jim Morrison aveva sempre opposto una forte opposizione all’uso delle sue canzoni per scopi commerciali. Densmore è stato anche ballerino e attore, e ha scritto due libri sulla storia dei The Doors.
1951
Nasce a Norristown, Pennsylvania, John Francis Anthony “Jaco” Pastorius III. È stato un bassista, compositore e produttore discografico di jazz, fusion e funky, annoverato tra i più grandi bassisti di tutti i tempi e tra le figure simbolo del genere fusion. Suonava generalmente un basso elettrico fretless. Nonostante la brevità della sua carriera, ha determinato una rivoluzione totale per quanto riguarda il suo strumento: con il suo stile particolare è riuscito a caratterizzare il basso come solista, e ridefinire il ruolo del basso elettrico nella musica, suonando simultaneamente melodie, accordi, armonici ed effetti percussivi. Per numerosi bassisti anche non inerenti al jazz (dal pop al rock) è un importante punto di riferimento. Ha fatto parte dei Weather Report e ha suonato con moltissimi musicisti tra cui Joni Mitchell e Herbie Hancock. La sera dell’11 settembre 1987 Jaco si trovava al Sunrise Munic Theatre al concerto dell’amico Carlos Santana. Durante l’esibizione, dopo un assolo del bassista Alphonso Johnson, Jaco montò sul palco e sollevò la mano del bassista come fanno gli arbitri per decretare il vincitore negli incontri di boxe. Venne però accompagnato all’uscita dagli addetti alla sicurezza che non lo riconobbero. Si diresse quindi al Midnight Bottle Club, un locale nella periferia di Fort Lauderdale. A causa del suo elevato stato di ebbrezza gli venne negato l’ingresso nel locale da parte del buttafuori esperto di arti marziali Luc Havan. Scoppiò una rissa e quando alle quattro del mattino arrivò la polizia, Jaco era steso a terra privo di sensi con il viso rivolto verso la pozza del suo stesso sangue. Havan, il buttafuori, sostenne di aver spinto Jaco e che quest’ultimo era caduto battendo la testa. Il verbale della polizia attesta che la causa delle lesioni fu un violento trauma cranico. Fu immediatamente trasportato al Broadway Country General Medical Center dove rimase in coma fino al 19 settembre quando un importante vaso sanguigno del cervello si ruppe causandogli la morte cerebrale.
1964
The Who suonano il primo di ben 22 martedi consecutivi al famoso The Marquee Club di Londra, la band viene pagata con un compenso di 50 sterline a serata. Lo storico club londinese si era appena spostato dalla sede di Oxford Street a quella più famosa di Wardour Street a Soho. Al Marquee Club si sono esibiti praticamente tutti i più importanti artisti britannici degli anni ’60 e ’70 come Jimi Hendrix, David Bowie, Cream, Manfred Mann, The Nice, Yes, Pink Floyd, Jethro Tull, King Crimson e molti altri.
1967
Jimi Hendrix, Pink Floyd, The Move, Nice, Outer Limits e Amen Corner si alternano sul palco della Central Hall, Chatham. Sul The Chatham Standard il giorno dopo così venne commentato l’evento: “Hendrix ha aperto il concerto con la canzone dei Beatles “Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, ed il trio ha fatto più impressione di uno studio pieno di musicisti. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile riprodurre questo tipo di suono al di fuori di uno studio di registrazione. Hendrix ha anche suonato alcune delle sue canzoni tra cui hanno spiccato delle impeccabili versioni di “Hey Joe” e “Purple Haze”.”
1976
I Sex Pistols appaiono nel programma del tardo pomeriggio ‘Today’ dell’emittente Thames Television (al posto dei Queen che avevano dovuto rinunciare per un problema ai denti di Freddie Mercury). Durante l’intervista Johnny Rotten disse la parola shit e il giornalista Bill Grundy fece degli ironici apprezzamenti sessuali a Siouxsie Sioux («Pensi che ci potremmo incontrare dopo?») che portarono Steve Jones a definire Grundy dirty old man (let. vecchio sporcaccione) in diretta TV. Grundy a questo punto lo incitò a dire «qualcosa di oltraggioso» così Jones lo insultò pesantemente: “you dirty fucker… what a fucking rotter”. Anche se il programma fu trasmesso solo a Londra, la notizia occupò per giorni le testate nazionali. Il Daily Mirror scrisse il famoso articolo The Filth and the Fury, mentre il Daily Express scrisse Punk? Call it Filthy Lucre (Punk? Chiamatelo sporco lucro), frase che Lydon adottò anni dopo per il progetto Pistols. La Thames Television sospese Grundy, e anche se dopo venne riassunto, l’intervista stroncò definitivamente la sua carriera di giornalista. L’episodio fece tantissima pubblicità al gruppo, e trasformò il punk in fenomeno di costume.
1983
Neil Young viene querelato dalla Geffen Records accusandolo di aver prodotto un disco poco commerciale ed etichettando la sua musica nel catalogo come “non rappresentativa” del suo genere d’artista. Il suo ultimo album Everybody’s Rockin’ durava appena 25 minuti ed era composto da canzoni rockabilly anni ’50 (sia covers che canzoni nuove) ed era stato registrato con gli “Shocking Pinks” (una band creata solo per l’occasione). Ci fu poi una causa legale, in cui la Geffen chiese indietro i 3 milioni di dollari ricevuti da Young come anticipo per Trans e Everybody’s Rockin’. Per tutta risposta, il canadese denunciò David Geffen per frode contrattuale chiedendo una penale di 21 milioni di dollari. Tutte e due le richieste furono respinte nel processo. Per via degli impegni legali, il 1984 fu il primo anno dopo lungo tempo (dal 1971) in cui Young non pubblicò nulla.
1989
Sly Stone viene condannato a 55 giorni di reclusione per aver guidato sotto l’effetto della cocaina. Solo due settimane dopo venne trovato di nuovo in possesso di cocaina e condannato anche a 9-14 mesi di riabilitazione in un centro specializzato per disintossicarsi.