“La mia voce è andata, i miei polmoni non funzionano più bene, non ci vedo molto. Ma voglio ancora fare musica”
Così aveva detto qualche mese fa Charles Edward Anderson “Chuck” Berry, presentando il suo nuovo album Chuck, pubblicato per celebrare i suoi 90 anni. Chuck Berry, nato a St.Louis, Missouri il 18 ottobre 1926, si è spento oggi nella sua città natale. Il suo stile come cantante, autore e chitarrista hanno cambiato per sempre le sorti del rock. Oltre a essere stato uno dei primi miti del rock and roll, le sue canzoni furono tra le prime ad avere la chitarra come strumento principale. Berry (autore e interprete delle sue canzoni) è stato anche il primo a inserire nei suoi testi tematiche riguardanti gli adolescenti e la rivolta che stava interessando loro in quegli anni, quando i giovani cominciarono a ribellarsi agli ideali degli adulti quali la famiglia, il lavoro e la morale; utilizzando sempre toni semplici e ironici. È citato come fonte di ispirazione da più generazioni di chitarristi di diversi stili. A Chuck Berry è attribuita anche la cosiddetta “Duck Walk” (o passo dell’anatra), caratteristica camminata eseguita mentre suona la chitarra e diventata suo tratto caratteristico. La rivista Rolling Stone lo ha inserito al quinto posto nella lista dei 100 migliori artisti e al settimo in quella dei 100 migliori chitarristi. La sua “Johnny B. Goode” è stata di enorme influenza per Beatles e Rolling Stones. La sua carriera esplode quando, nel 1955, incide “Maybellene”, riadattamento di una sua vecchia composizione, “Ida Red”, frutto di quella magica commistione rhythm ‘n’ blues-country che costituisce la ricetta ideale per il prodotto finale, il rock ‘n’ roll: il successo è straordinario, ben oltre le aspettative e a questo ne seguiranno tanti altri: “Roll Over Beethoven”, “Thirty Days”, “You Can’t Catch Me”, “School Day”, “Johnny B. Goode”, “Rock and Roll Music”.
Non è mai stato un personaggio facile Chuck, tanto geniale quanto rabbioso e pieno di se. A fine anni ottanta comprò un ristorante a Wentzville, Missouri, il “The Southern Air”, e nel 1990 venne accusato da molte donne di aver installato una videocamera nei bagni delle signore per spiarle a loro insaputa. Berry si difese dichiarando che la telecamera era stata installata per controllare una sua dipendente sospettata di rubare nel ristorante. Nonostante la sua colpevolezza non venne mai accertata in tribunale, Berry optò per un risarcimento collettivo in via privata a 59 donne che gli avevano fatto causa. Il biografo ufficiale di Berry, Bruce Pegg, ha stimato che il “risarcimento” sia costato a Berry non meno di 1 milione di dollari più le spese legali. In aggiunta, una perquisizione effettuata dalla polizia nella residenza di Berry, svelò l’esistenza di numerosi nastri video contenenti immagini di donne che utilizzavano il bagno del locale, e una di queste risultò essere minorenne. Durante la perquisizione furono trovati anche 62 grammi di marijuana. Per evitare eventuali accuse di pedofilia, Berry si dichiarò colpevole di possesso di marijuana e patteggiò la pena. Venne condannato a sei mesi di prigione (sentenza poi sospesa), due anni di libertà vigilata, e a una multa di 5.000 dollari da donarsi all’ospedale locale. Un giorno John Lennon disse di lui: “Se tu volessi dare un altro nome al rock and roll, lo potresti chiamare Chuck Berry”. Per sancire una volta per tutte l’importanza fondamentale che ha avuto Berry nel creare e plasmare intere generazioni di grandi musicisti.
For Chuck Berry, who "never stopped rocking till the moon went down..." We are forever Grateful. #ChuckBerry pic.twitter.com/l6aKhbDWb8
— Grateful Dead (@GratefulDead) 19 marzo 2017
I am so sad to hear of Chuck Berry's passing. I want to thank him for all the inspirational music he gave to us. 1/3 pic.twitter.com/9zQbH5bo9V
— Mick Jagger (@MickJagger) 18 marzo 2017
Chuck Berry was rock's greatest practitioner, guitarist, and the greatest pure rock 'n' roll writer who ever lived.
— Bruce Springsteen (@springsteen) 18 marzo 2017