Timeline del 5 Ottobre
Timeline è un viaggio a ritroso nel tempo per rivivere cosa è accaduto oggi nella storia della musica
Ogni giorno ha una storia da raccontare: un compleanno, una scomparsa prematura o dolorosa, un aneddoto divertente, la pubblicazione di un disco. Timeline vi racconta quotidianamente (o quasi) tutti i retroscena della storia del rock.
1942
Nasce a Detroit, Michigan, Richard Street, noto per aver fatto parte dei The Temptation dal 1971 al 1993. La band si era formata nel 1960 come gruppo vocale composto da cinque cantanti statunitensi che, rifacendosi alla musica gospel, avevano fondato il cosiddetto genere Detroit Sound, il sound creato dall’etichetta discografica Motown Records di Detroit (la stessa delle Supremes di Diana Ross), fusione di R&B e rock psichedelico californiano. Street aveva esordito nella band con l’album Solid Rock (1972), in sostituzione di Paul Williams, ed è stato l’unico membro dei Temptation ad essere nato proprio a Detroit, casa madre della Motown. Morì il 27 febbraio 2013 a Las Vegas, Nevada per un’embolia polmonare.
1947
Nasce a Dunston, Gateshead, County Durham, Inghilterra, il cantante Brian Johnson (foto di copertina). Prima di entrare negli AC/DC, Johnson cantava nei Geordie, una glam rock band di Newcastle formata nel 1972. Dopo aver pubblicato diversi singoli, il gruppo si sciolse nel 1978, ma Johnson decise di riformarla nel 1980. Ma dopo aver firmato qualche contratto, nello stesso anno, venne chiamato ad un’audizione per gli AC/DC. Johnson entrò quindi nella formazione del gruppo il 15 aprile 1980, dopo la morte del precedente cantante Bon Scott avvenuta nel febbraio dello stesso anno. Il ruolo di cantante nel gruppo fu un compito assai impegnativo per Johnson, ma senza ombra di dubbio gli AC/DC ritrovarono immediatamente la strada del successo, come testimoniato dal celebre album Back in Black, pubblicato nel 1980 e ricordato come uno dei migliori lavori hard rock di tutti i tempi: il disco arrivò alla prima posizione nel Regno Unito e alla quarta negli Stati Uniti dove restò per mesi nella Top Ten di Billboard; seguì un tour mondiale di grande successo che consacrò Brian degno successore di Bon. Nel 2016 è stato costretto ad abbandonare la band per problemi di udito. Per le ultime date del Tour mondiale in corso è stato sostituito dall’ ex membro, e frontman, dei Guns n’ roses, Axl Rose.
1950
Nasce a Twickenam, Londra, “Fast” Eddie Clarke, noto soprattutto per essere stato il chitarrista della formazione “classica” dei Motörhead. Clarke, lavorando in una casa galleggiante conosce il batterista Phil Taylor, da poco tempo nei Motörhead, che lo presenta immediatamente al leader Lemmy Kilmister, il quale lo ha accetta come nuovo chitarrista della band. La loro formazione è considerata da molti quella classica; per il gruppo londinese infatti poco dopo si trattò di un continuo giro di successi, grazie anche ad album ormai leggendari come Overkill, Bomber, Ace of Spades e Iron Fist. Da notare anche il live No Sleep ‘til Hammersmith’, che nel 1981 raggiunse incredibilmente la posizione numero 1 nelle classifiche britanniche.
Clarke abbandonò i Motörhead nel 1982, durante il loro secondo tour americano. Le cause principali furono le vendite dell’album Iron Fist ma soprattutto l’EP con i Plasmatics Stand by Your Man; Eddie pensava infatti che questo avrebbe cambiato molto l’immagine della band. Dopo il suo ultimo concerto con la band il 14 maggio 1982, fu sostituito dall’ex-Thin Lizzy Brian Robertson. Successivamente continuò a collaborare con Lemmy e soci per alcune canzoni, per esempio dell’album Another Perfect Day e, nel 1993 per la canzone “I’m The Man”, dell’album Bastards. Dopo l’uscita dal gruppo fondò i Fastway insieme a Pete Way, bassista degli UFO.
1970
Led Zeppelin III viene pubblicato in Gran Bretagna dalla Atlantic Records. L’album arrivò velocemente in testa alle classifiche degli album in entrambi i lati dell’Atlantico. III rappresenta un importante punto di svolta: Page e Plant, ma soprattutto il primo, si guardano indietro, riassaporano il folk inglese, guardano a quello statunitense e si mettono in testa di creare un blend assolutamente atipico. Gli esiti artistici del loro intenso sforzo professionale sono sorprendenti: messi in secondo piano gli accenti hard, i Led Zeppelin smorzano l’elettricità e approdano ad un suono acustico-pastorale, ancora una volta di notevole intensità.
Come di consueto, però, l’album si apre con un serrato hard rock: “Immigrant Song”, composizione già in gran parte definita prima della sosta vacanziera; in questo brano la voce di Plant e la chitarra di Page sembrano una cosa sola mentre il tema epico – mitologico del testo (ispirato al cantante dalla sua passione per la storia dell’antica Inghilterra) nonché lo stile musicale influenzeranno notevolmente tutto l’heavy metal a venire. Dopo questa poderosa introduzione, Friends e la solare “Celebration Day” fanno assaporare il clima bucolico di III. Lo struggente crescendo di “Since I’ve Been Loving You” (brano registrato in diretta in studio) dimostra il mai rinnegato amore per il blues, mentre “Out on the Tiles” è il secondo brano puro hard rock dopo il già citato “Immigrant Song”.
Il lato B si apre con “Gallows Pole”, reinterpretazione di un brano folk tradizionale. Seguono altri brani acustici: la ballata “Tangerine”, “That’s The Way”, “Bron-Yr-Aur Stomp” e “Hats Off To (Roy) Harper” (dedicata al cantautore Roy Harper). Anche se ormai Led Zeppelin III è considerato uno dei capolavori del gruppo, la critica dell’epoca, con cui la band aveva un pessimo rapporto, lo giudicò assai negativamente. Dopo l’hard rock di Led Zeppelin II, il folk di III venne preso come un infiacchimento. Alcuni critici stroncarono il disco in maniera così dura che il gruppo non fece alcuna tournée e passò subito alla registrazione del quarto album.
1992
I R.E.M. pubblicano il loro ottavo album in studio intitolato Automatic For The People. L’album ha venduto circa 18 milioni di copie in tutto il mondo ed è considerato come uno dei migliori dischi pubblicati negli anni ’90. Sicuramente è uno dei lavori della band di Athens che ha riscosso maggior successo commerciale. Uscito a solo un anno di distanza da Out of Time e introdotto dall’enigmatico primo singolo Drive, è considerato il lavoro più intimista e riflessivo della band nonché, secondo molti, uno dei dischi che più parla di morte. Tra le canzoni più belle ed intense va certamente ricordata “Try Not to Breathe”. Parla di una persona anziana che, morente, chiede di poter cercare di non respirare perché ha vissuto una vita piena (“this decision is mine, i lived a full life”) e vuole che la persona a cui si rivolge ricordi i suoi occhi (“and these are the eyes that I want you to remember”), ricordi per lui, ricordi lui.
Molto più leggera almeno musicalmente è “The Sidewinder Sleeps Tonite”, che nel titolo ricorda una canzone di decenni prima (“The Lion Sleeps Tonight” portata al successo negli anni ’60 da Hank Medress ed il suo gruppo The Tokens) e che in puro stile R.E.M. parla di moltissime cose, tra cui un senzatetto che riceve chiamate in una cabina. Altra canzone molto intensa è “Everybody Hurts”, fortunato singolo, che in un certo senso è complementare a “Try Not to Breathe”. Stipe qua si rivolge infatti a qualcuno, probabilmente un giovane, che si trova in difficoltà, estrema, al punto da pensare di non voler più vivere (“When you’re sure you’ve had enough of this life”) e dice, in modo diretto e senza perifrasi di tenere duro, confidarsi con gli amici, e di ricordarsi che non siamo mai davvero soli nella nostra personale sofferenza (“everybody hurts sometimes, everybody cries. And everybody hurts sometimes”).
“Sweetness Follows” è una delle canzoni più intense dell’intera discografia dei quattro georgiani, centrata sulla morte dei genitori. Ancora morte e ricordo nella successiva “Monty Got a Raw Deal”, dedicata a Montgomery Clift, attore degli anni cinquanta che quando la sua omosessualità fu resa nota non riuscì a trovare più contratti. Dopo la rabbiosa “Ignoreland”, scagliata con disgusto verso l’America di Reagan e Bush padre (che nel 1992 verrà sconfitto da Clinton poco dopo l’uscita del disco) e “Star Me Kitten”, la triade finale è costituita da alcuni dei migliori pezzi in assoluto della band.
“Man On The Moon” è dedicata ad Andy Kaufman, attore comico trasgressivo dei primi anni settanta, morto molto giovane, ma si dilata sino a includere molti elementi della giovinezza dei R.E.M. “Nightswimming” è forse la canzone dei R.E.M. con il testo più poetico, parla di ricordi, di come da giovani è più facile fare cose difficili e di come è bello nuotare di notte, nudi, nei laghi in estate. La conclusiva “Find The River” è un altro inno alla bellezza ed importanza di trovare ciò che si cerca, cercare ciò che si è, anche quando questo non è semplice, non è comune. La riedizione del disco per il 25 anniversario è uno splendido cofanetto con altri tre album che contengono demo inediti e pezzi mai ufficialmente usciti prima.